Benché non sia
affatto una ricorrenza italiana, è cominciato anche da noi il conto alla
rovescia per Halloween. Mentre chi organizza eventi comincia a farsi due conti
sui proventi da incassare, c’è chi per le strade o tramite le associazioni fa razzia
di gatti neri da sacrificare in assurdi rituali
senza preoccuparsi che l’uccisione di un gatto posta in relazione ad un
sacrificio è da considerarsi un reato
a tutti gli effetti. Non è un caso che proprio stamattina mi sia arrivata una
mail in cui mi chiedono di incitare canili, rifugi o associazioni a non dare in
adozione i gatti, specialmente quelli neri. Questi rituali, per quanto possano
sembrare fantasie di una mente distorta, in realtà sono effettuati durante
tutto l’anno ma in occasione di Halloween s’intensificano: si stima che ogni
anno spariscano circa 35000 gatti. Pertanto, chi è realmente interessato ad
adottare un gatto capirà certamente le motivazioni dell’associazione
contattata, che sicuramente si impegnerà nuovamente nel cercare una famiglia
immediatamente dopo il 2 novembre. Lo scopo delle associazioni e dei rifugi è
quello di assicurarsi che le persone che richiedono un gatto in adozione siano realmente
amanti degli animali.
Messe nere e
altri rituali satanici/esoterici sono sottovalutati troppo spesso. Secondo Lorenzo
Croce, presidente dell'associazione animalista Aidaa: «Saranno migliaia i gatti uccisi e sacrificati da gruppi di satanisti
fai da te, in un non ben definito rito della magia nella notte delle streghe. Le
zone italiane più a rischio sono Terni
e Perugia, dove lo scorso anno abbiamo
beccato un gruppo che faceva un rito esoterico dentro una chiesa sconsacrata.
Altri luoghi off limits sono il Piemonte,
il varesotto, la