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venerdì 5 maggio 2017

NoRandagismoDAY, 28 maggio il M5S nelle piazze pugliesi per sensibilizzare sul tema della tutela degli animali

Domenica 28 maggio il M5S sarà in decine di piazze pugliesi, per ribadire un deciso "No al randagismo" oltre che per informare e far conoscere ai cittadini la realtà delle varie strutture operanti nell'ambito della gestione dei canili del proprio territorio e per promuovere la campagna degli affidi e adozioni." lo annunciano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, Rosa Barone e Marco Galante che proseguono: "Gandhi affermava che ''La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali'' e in queste parole c'è una grande verità che il Movimento vuole promuovere e concretizzare attraverso la seconda iniziativa del #NoRandagismoDay."

All'iniziativa hanno già aderito numerosi Comuni pugliesi con i rispettivi canili  che per l'occasione saranno aperti al pubblico dalle ore 10:00 alle ore 13:00. Personale addetto e volontari delle strutture affiancheranno i visitatori nella conoscenza dei cani ospitati.

"La partecipazione a questo evento – dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle Bozzetti favorirà le adozioni dei cani presenti nelle strutture, sensibilizzando al tempo stesso la popolazione sul tema del randagismo. Ho inviato personalmente a tutti i Comuni della regione Puglia un invito formale ad aderire all'iniziativa; un Open Day che auspichiamo venga fortemente pubblicizzato anche dai Comuni che aderiranno all'iniziativa così da avere la più ampia partecipazione e condivisione possibile. - conclude il consigliere pentastellato - La legge regionale pugliese sul randagismo e sui cani vaganti è una delle più avanzate in materia, ma ad oggi l'azione governativa della nostra Regione è indirizzata ad aprire la gestione dei canili ai privati in maniera indiscriminata, minando le certezza di una conduzione che abbia come fine ultimo non il profitto ma unicamente il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Daremo battaglia in tutti i modi e in tutte le sedi affinché ciò non avvenga.

venerdì 3 marzo 2017

Piano conservazione e gestione del lupo, Emiliano "La Puglia è contro l'abbattimento"



Un “si” condizionato al Piano per la conservazione e gestione del lupo, redatto dal ministero dell’Ambiente, discusso in Commissione politiche agricole, riunita ieri  a Roma presso la sede della Regione Puglia.

In particolare il parere favorevole della Puglia è condizionato all’accoglimento della proposta di monitoraggio da effettuarsi a livello nazionale, alla richiesta che venga stralciata la previsione della deroga al Piano e che vengano adeguatamente trattati i temi dell’ibridazione, oltre a introdurre tutte le misure per rendere più efficace la gestione della specie del cinghiale.

“La posizione della Puglia è chiara – dichiarano il presidente Michele Emiliano e l’assessore Leonardo di Gioia, coordinatore nazionale della commissione Agricoltura – siamo contro l’abbattimento dei lupi e abbiamo detto di si al piano ministeriale solo a condizione che non ci siano deroghe su questo punto.
Il nostro lavoro deve essere quello di tutelare l’habitat senza il bisogno dell’intervento umano, introducendo elementi di naturale riequilibrio. L’obiettivo dunque è evitare di colpire una specie che fino a qualche anno fa era a rischio di estinzione”.

venerdì 16 settembre 2016

Cambiamenti climatici, Santorsola: “ In puglia tavolo tecnico trasversale già al lavoro”


Lavorare in sinergia tra settori deputati alle misure di mitigazione e settori competenti per quelle di adattamento, in vista dell’Obiettivo 20 20  e del contenimento della temperatura al di sotto di 1,5°C rispetto all’era preindustriale, come stabilito nella Conferenza sul clima di Parigi.
E’ la strategia messa in campo per aumentare la resilienza dei sistemi naturali e socio-economici di fronte agli impatti inevitabili di un clima in evoluzione, dall’aumento del numero degli eventi climatici estremi all’innalzamento del livello globale dei mari. 
Se ne è parlato nel corso del convegno “Misure e iniziative di adattamento ai cambiamenti climatici” negli spazi del padiglione Ecologia.
“L’Italia – ha spiegato Mara Balestrieri del Ministero dell’Ambiente, tra i relatori  -  dal 2015 si è dotata di una propria strategia (SNAC, Strategia Nazionale Cambiamenti Climatici) per predisporre percorsi comuni e azioni per intervenire e ridurre al minimo i rischi, soprattutto, nel nostro territorio, l’aumento degli incendi boschivi, la perdita di biodiversità, le inondazioni o al contrario l’erosione delle zone costiere. Nelle quattro regioni dell’obiettivo Convergenza, tra cui la Puglia, si è proceduto a questo fine alla schedatura dei principali strumenti di governo territoriale, dai piani vigenti, alla programmazione comunitaria 2014-2020, alle adesioni al Patto dei Sindaci, agli accordi di livello intercomunale ( es. i Contratti di fiume)”.
La promozione di queste strategie costituisce un fattore importante nella costruzione della base di conoscenze, della capacità istituzionale e del coordinamento intersettoriale nel contesto di una strategia climatica che aiuti la società a diventare carbon free e resiliente, in sintonia peraltro con le politiche già avviate dalla Regione Puglia.
“Abbiamo ereditato da COP21 – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola – l’onere di costruire un approccio responsabile rispetto al tema dei cambiamenti climatici: se da un lato ciascuno è stato chiamato a ratificare l'accordo di Parigi all'interno del proprio assetto giuridico, dall'altro vanno immaginate azioni forti per rispettare gli obiettivi fissati. La Puglia, grazie alla tenacia e alla lungimiranza del Presidente Emiliano, aveva già cominciato a ragionare di decarbonizzazione e di riconversione industriale sul nostro territorio. Parallelamente abbiamo avviato un tavolo tecnico trasversale alle strutture tecniche regionali di studio sul tema che grazie anche alle risultanze dei sistemi integrati di monitoraggio della qualità dell'Aria, potrà efficacemente tracciare un percorso operativo”. “Ci resta, tuttavia - conclude l’assessore Santorsola – il compito di lavorare tanto sull'educazione a comportamenti sostenibili del singolo cittadino come stile di vita”.
Come indicato dal Ministero dell’Ambiente, il più grande potenziale sinergico tra adattamento e mitigazione sembra esistere in alcuni settori. Tra gli altri, pianificazione delle infrastrutture e dell’edilizia. “Si può lavorare sui piani urbanistici - ha detto nel suo intervento l’assessore all’Urbanistica Anna Maria Curcuruto - limitando le espansioni e tendendo sempre alla riqualificazione degli abitati e delle aree dismesse al loro interno e, nel momento in cui si va in espansione, prevedendo sia un disegno che normative tecniche che comportino sempre, per esempio, la permeabilità dei suoli, il ricorso alle energie rinnovabili, l’architettura passiva per ridurre i consumi. Ma molto si può fare anche attraverso le norme edilizie. Prima si poteva lavorare sui regolamenti edilizi dei singoli comuni. Oggi, lo sta già facendo  lo Stato nello schema di Regolamento edilizio che sarà condiviso a giorni con le regioni e che poi le regioni avranno il compito di calare nelle realtà locali”.

giovedì 15 settembre 2016

Emiliano e ministro albanese Gjosha a presentazione progetto Alterenergy



Una brezza di energia pulita su tutte le sponde dell’Adriatico:  è il vento della sostenibilità e del risparmio di “Alterenergy” che spira su tutti i Paesi dell’Area, grazie all’impegno comune di Italia, Albania, Bosnia Herzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia.  
Il primo progetto strategico finanziato nell’ambito del programma transfrontaliero ‘Ipa Adriatico “2007-2013’  è sostenuto da un budget di più di 12 milioni di euro e promuove la sostenibilità energetica nelle piccole comunità, migliorando il risparmio di energia e la sua produzione da fonti rinnovabili.
In quanto capofila del progetto dal settembre 2011, la sezione Mediterraneo della Regione Puglia recita un ruolo fondamentale grazie anche alla collaborazione con l’Arti (Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione).
Ma il lotto delle collaborazioni si allarga a ben 18 organizzazioni tra Regioni, Ministeri ed Agenzie Governative per l’energia. Nell’illustrazione dei risultati dell’iniziativa, presentati nel padiglione  152 della Regione Puglia, in Fiera del levante, è emerso il caso di Sant’Agata di Puglia che, grazie ad Alterenergy, è stata interessata da interventi pilota di manutenzione straordinaria di efficientamento energetico  di tre edifici, tra cui due scuole, insieme all’acquisto di un pullman  a completa trazione elettrica.  
Particolarmente indicativo lo slogan dei “laboratori risparmia energia” che hanno cadenzato le attività in paese: ”Risparmia le energie, taglia la bolletta, riduci i consumi e le emissioni di gas serra”.
Analoghe le attività compiute in scuole di altri Paesi dell’Adriatico. 
Per il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto oggi alla presentazione dei risultati  - “la Puglia sta guidando Albania e Montenegro nel percorso di entrata nell’Unione Europea ed un concreto esperimento è rappresentato proprio da Alterenergy.
La presenza a Bari del Ministro albanese per l’Integrazione Europea, Klajda Gjosha, conferma amicizia ed interessi particolarmente stretti tra la nostra Regione e l’Albania, verso la quale – aggiunge il governatore - confermo totale disponibilità della Puglia per raggiungere un obiettivo che, purtroppo, importanti Paesi come la Gran Bretagna hanno mostrato di non apprezzare”.
“L’Albania è in fermento – prosegue Emiliano -  e lo dimostra lo straordinario processo di riforme che sta attraversando il Paese. Importante quella della riduzione dei Comuni (da 300 a 61), ma a me piace ricordare soprattutto quella che ha interessato la magistratura”.  
Il governatore pugliese ha fatto gli onori di casa al ministro albanese Gjosha, che si è subito riallacciata al tema dell’auspicata adesione albanese all’Europa: “In questo momento l'Albania è un Paese candidato, ma presto si apriranno i negoziati perché a breve sarà attivato il vero processo di adesione – ha dichiarato il ministro. In tutto ciò l'Italia, e soprattutto la Puglia, sono sempre stati di grande aiuto”.
“In questa occasione – ha aggiunto la rappresentante del governo albanese - un protocollo d’intesa viene firmato da tutte le parti e servirà a sancire l'impegno di tutti i Paesi coinvolti perché si possa proseguire in questa a direzione positiva, già avviata con Alternenergy, con nuove iniziative nel settore dell'energia rinnovabile”.
“Un progetto, concreto ed efficace - ha dichiarato Bernardo Notarangelo, coordinatore delle Politiche Internazionali della Regione Puglia –  che la Puglia è fortemente onorata di coordinare”.


venerdì 30 maggio 2014

Festival della Ruralità - Oggi il tema è “In VINO veritas”

Il terzo appuntamento, oggi venerdì 30 maggio, vede come protagonista il tema “In VINO veritas”. Tutta la giornata sarà ambientata presso l’ Agriturismo La Ferula di Santeramo in Colle.
Alle ore 10, 00 – 13,00  e 15,00 – 18,00 avranno luogo i  laboratori didattici curati da MULTIVERSI e alle 16,00 partirà un intenso programma che prevede: l’escursione in mountain bike lungo la Ia ciclovia “Jazzo Rosso-San Magno-Castel del Monte” realizzata dall’Ente Parco, con partenza dal Centro Visita “Torre dei Guardiani”, il percorso guidato in autobus “Tracce nella roccia”, la passeggiata agro-ecologica “Lama Viola e Graviglione”. Alle ore 17,00 partirà il seminario sul “vino sostenibile” all’interno della masseria, a cui prenderanno parte: Filomena Saponari (Azienda Vignafiora), Donato Di Gaetano (Azienda Tor De’ Falchi), Italo De Candia (Cantine De Candia), Rocco Roma (Università degli Studi di Bari), Giovanni Cantele (Presidente Coldiretti Puglia), Fabrizio Rossi (Azienda Cefalicchio). A moderare l’incontro Sebastiano Venneri (Presidente Vivitalia).
Alle ore 19,00 si svolgerà il secondo appuntamento con l’Aperitivo Letterario cui parteciperanno Vincenzo Carrasso (Delegato Murgia AIS Puglia) e lo scrittore Gaetano Cappelli. Tra le sue pubblicazioni “Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo” per cui si è aggiudicato premio letterario Bigiaretti di Matelica e il premio speciale dell’Università degli Studi di Camerino nel 2008, “Canzoni della giovinezza perduta”, “Stelle, starlet e adorabili frattaglie”. A moderare l’incontro Antonio Stornaiolo.
La giornata terminerà con un l’evento musicale “U’Munacidde” in concerto. La loro musica si può definire etno-popolare, emergono infatti influssi e contaminazioni grazie soprattutto alle differenti esperienze musicali dei musicisti che lo compongono. "Il Festival della Ruralità – ha affermato Fabio Modesti (Direttore Parco Nazionale Alta Murgia) - è un esempio di buona pratica di un Parco Nazionale. Il Festival coinvolge le aziende agro-zootecniche del territorio, le promuove e le fa conoscere al pubblico "cittadino" spronando gli imprenditori agricoli ad un'effettiva multifunzionalità che però non nasconda la loro autenticità rurale. Gli interventi di alto livello previsti negli incontri ed i temi di discussione incentrati su pane e vino, fanno il resto. In questi dieci anni dall'istituzione del Parco, la sua credibilità ed affidabilità è cresciuta in modo esponenziale ed ora, possiamo ben dire, per molti aspetti siamo apripista in Italia; è il caso, ad esempio, della conservazione degli agroecosistemi e del ritorno, analizzato e monitorato, della fauna selvatica di rilievo nel territorio del Parco".
Tutti gli eventi sono gratuiti e le attività si svolgeranno regolarmente anche in caso di pioggia nei luoghi interni della masseria. Il programma del Festival è consultabile sul sito internet http://festivalruralita.parcoaltamurgia.it/.

giovedì 29 maggio 2014

Festival della Ruralità - Oggi il protagonista è il "Pane Quotidiano"

 La seconda giornata del Festival della Ruralità vede come tema protagonista il “PANE quotidiano”. Tutta la giornata è ambientata presso l’ Agriturismo Solinio di Cassano Murge. Alle ore 10, 00 – 13,00  e 15,00 – 18,00 avranno luogo i  laboratori didattici curati da MULTIVERSI e alle 17,00 partiranno i seminari all’interno della masseria. Dopo il saluto del sindaco di Cassano Murge Maria Pia di Medio e l’introduzione di  Antonello Del Vecchio (Slow Food Italia), tutto sarà suddiviso in due sessioni. Alle 17,15 (Diete, territorio e sostenibilità: patrimoni da tutelare) interverranno Roberto Capone (CIHEAM/IAMB), Concetta Vazzana (Università di Firenze, progetto Agroecosistemi), Rosanna Simone (Università degli Studi di Bari), Veronique Boussou (Federazione dei Parchi Nazionali Francesi, Responsabile del rapporto  tra parchi nazionali e agricoltura), moderatore sarà Fabio Modesti (Direttore Parco Nazionale Alta Murgia). 
La seconda sessione, che partirà alle 18,00 (Grano e Cereali, il seme della cultura del Mediterraneo) vedrà la partecipazione di: Marina Mastromauro (Amministratore Delegato Granoro Srl), Roberto Papa (Università Politecnica delle Marche), Benedetto Fracchiolla (Alce Nero), Beppe De Mastro (Università degli Studi di Bari), Giuseppe Licursi (Direttore Coldiretti Bari), Pasquale Lorusso (Direttore consorzio pane di Altamura). Beppe Croce (Responsabile Agricoltura Legambiente) sarà moderatore dell’incontro. La serata proseguirà alle 19,00 con l’Aperitivo Letterario, alle 20,00 con l’uscita notturna dedicata alle osservazioni astronomiche a cura di A.T.S. “Torre” e AMSA -Ass. Molfettese Studi Astronomici e alle 21,00 con i “Jazzabanna” in concerto.
“Il Festival della Ruralità – ha affermato il presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Cesare Veronico – è alla sua seconda edizione e, rispetto allo scorso anno, è chiaro il salto di qualità per ospiti, partecipazione, diversificazione delle iniziative. È inoltre l’occasione per consolidare il legame con la parte pulsante del Parco ovvero le aziende agricole che, negli ultimi anni ormai, considerano l’Ente non più come un vincolo ma come una risorsa, una opportunità attraverso cui valorizzare se stesse”. Il Festival della Ruralità 2014, articolato in 5 giornate, nasce con l’idea di valorizzare il mondo rurale attraverso una ricca offerta di attività quali seminari, degustazioni di prodotti tipici, laboratori didattici, escursioni sulla Murgia, eventi culturali. Tutto il programma è consultabile sul sito ufficiale del Festival http://festivalruralita.parcoaltamurgia.it/.

La Puglia è la regione più felice d'Italia - Sole e mare trionfano contro pioggia e nebbia


Il sole splende in Puglia tutto l’anno e a quanto pare anche nel cuore dei suoi quattro milioni di abitanti. Per un momento proviamo a sciogliere le catene che quotidianamente ci proiettano – forse ingiustamente –negli angoli più bui del nostro territorio, e proviamo a gioire o quanto meno a sorridere per una notizia che ci riguarda direttamente, in quanto cittadini pugliesi. Infatti, la storia, il clima mite, il mare quasi ovunque cristallino e la nostra deliziosa e salutare cucina hanno indotto il blog Sentimeter del Corriere della Sera a indicare proprio la Puglia come la regione più felice d’Italia. La ricerca, incentrata sulla raccolta di circa 40 milioni di tweet giornalieri inviati dagli utenti del social network, ha visto configurarsi la Puglia come la regione con gli abitanti più felici d’Italia con una percentuale del 66% nella classifica IHappy.

Gargano

Di pari passo con la nostra regione anche l’Emilia-Romagna, una terra ugualmente verde, fertile e baciata dal mare. Lombardia e Veneto –  le cui città sono mete ambite per fare carriera da molti nostri concittadini –  sono le ultime della lista.  «È una terra dove è possibile vivere un’esperienza unica, non solo per il suo mare, i suoi borghi, la sua realtà rurale e moderna, i suoi castelli e le cattedrali, ma soprattutto per la sua autenticità e la sua enogastronomia» così meno di un anno fa National Geografic e Lonely Planet definirono la Puglia, incoronandola come una delle mete turistiche mondiali preferite dai vacanzieri e dai vip.

Ostuni

Non si può certo dire che la Puglia sia una terra incontaminata. Né tanto meno si può negare che nel sottosuolo sguazzino criminalità ed ecomafia. Non si possono nemmeno mettere da parte le problematiche legate al mondo del lavoro, dell’istruzione, dello stesso tessuto sociale e chi più ne ha più ne metta. Ma siamo ugualmente obbligati a guardare con amore e rispetto questa terra che ci ospita e che in alcuni tratti muore sotto i nostri piedi, sotto il nostro cemento o i nostri veleni industriali. Dovremmo imparare a fare tesoro delle opportunità lavorative che questa terra ci offre. Opportunità che spesso scartiamo con disgusto per la smania di rincorrere la nostra America in altre regioni o in altre nazioni, pensando di essere lontani dal quel bigottismo che invece ci ha indotto proprio alla fuga. Come se il lavoro esistesse solo tra fumose ciminiere o quattro mura di cemento e non tra le acque del mare, i lembi o le strade della nostra stessa terra. Una terra di cui a volta si ha nostalgia pur vivendola. Perché a volte siamo così impegnati a trasformarla, deformarla, distruggerla e ricostruirla radendola a zero, da dimenticarne completamente la storia, i sapori, gli odori,la natura, gli scenari suggestivi, il folklore, le architetture, le musiche, le arti territoriali che sopravvivono a stento e soprattutto le grandi potenzialità che ha da offrire ma che spesso svendiamo a personaggi discutibili e meschini.

otranto - cava di bauxite

Se la felicità di questo sondaggio non è solo il frutto di un’incurabile nostalgia, qualcosa prima o poi potrebbe cambiare al punto da invertire le rotte migratorie di italiani e stranieri non solo nei periodi di vacanza. Perciò oltre ad essere gli abitanti più felici d’Italia, nonostante qualcosa si stia già muovendo non senza difficoltà, possiamo impegnarci a essere anche gli abitanti più positivi e propositivi. E per abitanti intendo anche chi è seduto in poltrona a decidere o contrattare le nostre sorti e ancor più quelli della nostra bellissima regione, in cui il verde non è solo il colore dei soldi ma anche della terra e della speranza.
 Mio articolo su Barletta News

domenica 13 aprile 2014

Caro Vendola, pensare che la Puglia dica stop a eolico e fotovoltaico è fuori luogo



 Legambiente considera l’eolico e il fotovoltaico due fonti fondamentali per continuare nella direzione di una produzione energetica sempre più incentrata sulle rinnovabili: «Giusto introdurre una valutazione cumulativa degli impatti. Vendola invece di attaccare le rinnovabili dovrebbe rivendicare con orgoglio i risultati, indispensabili a cambiare modello energetico, uscire dalle fossili e salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici». Secondo l’associazione ambientalista, infatti, il futuro dell’energia in Puglia può e deve essere tradursi in una battaglia concreta per ripristinare gli incentivi cancellati per la bonifica dei tetti con l'amianto, per spingere gli impianti sui tetti attraverso nuove politiche e per puntare all'efficienza energetica. La Puglia ha rappresentato finora il territorio a cui guardare per comprendere il nuovo scenario energetico delle fonti rinnovabili. Nel nostro territorio ci sono tutte le condizioni per costruire una seconda fase dello sviluppo delle fonti rinnovabili a patto che si tenga conto di una visione d’insieme rispetto agli impianti già esistenti. Ora però la sfida diventa più ambiziosa: bisogna intervenire per fare in modo che le fonti rinnovabili diventino sempre più il perno di una generazione energetica pulita e efficiente, perché legata a precise politiche di riduzione dei consumi che riguardano l’edilizia, l’industria, l’agricoltura, i trasporti.
Per il futuro la Puglia deve puntare con forza a un mix di efficienza energetica e fonti rinnovabili passando attraverso una drastica riduzione delle fonti fossili. Così facendo la regione può continuare ad essere una terra di innovazione virtuosa, con centinaia di tetti solarizzati e case riqualificate e meno energivore. Per proseguire nella crescita delle rinnovabili occorre integrarla sempre di più nei territori e farle diventare un’occasione per famiglie e imprese. In più attraverso il rispetto di regole chiare e certe per la diffusione degli impianti nel territorio, si possono superare difficoltà e polemiche premiando la costruzione di filiere agrienergetiche sostenibili. Indispensabile è ora il completamento dei riferimenti normativi per ciò che riguarda i criteri per la più corretta progettazione e integrazione delle differenti tecnologie nel paesaggio e nel territorio secondo un principio di progressività, in modo da semplificare l’iter per gli impianti di dimensione ridotta. I criteri dovrebbero servire proprio a rendere efficace la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, in modo da sapere da subito quali aspetti devono essere approfonditi (attraverso lo scoping) e, nel caso di impianti di aree delicate, prevedere procedure pubbliche di partecipazione e confronto, per fare in modo che il dibattito sia il più possibile trasparente. Inoltre si deve avere il coraggio politico e la lungimiranza di puntare su una incisiva innovazione energetica del patrimonio edilizio pugliese, che punti a integrare fonti rinnovabili e efficienza energetica con obiettivi e obblighi chiari per spingere la modernizzazione di un settore in forte crisi» hanno dichiarato Edoardo Zanchini e Francesco Tarantini, rispettivamente vice presidente di Legambiente nazionale e presidente di Legambiente Puglia.
Secondo l’associazione ambientalista sembra quasi che sino ad oggi vi siano stati solo effetti negativi senza tener conto di ambiente, lavoro e opportunità per famiglie e imprese create da un modello energetico distribuito. Se è vero che vi sono stati errori, anche da parte della Regione nella gestione dei processi autorizzatori, non è il momento di mettere tetti allo sviluppo delle fonti rinnovabili ma di ripensare le procedure. «Legambiente valuta positivamente l'introduzione di una valutazione degli impatti cumulativi per i progetti, perché può contribuire a risolvere i problemi dei tanti progetti rimasti fermi negli uffici e di evitare di realizzare impianti in posti e di dimensioni sbagliate. Ma ci aspettiamo dalla Regione che ora si cambi quella che il Presidente Vendola ama chiamare la "narrazione" del futuro, perché le rinnovabili sono una speranza e una opportunità concreta di cambiamento, in Puglia come per il pianeta e un’alternativa sempre più competitiva ai combustibili fossili nella strategia di lotta ai cambiamenti climatici» hanno concluso i due presidenti.
Mio articolo su Barletta News

mercoledì 26 marzo 2014

L’inchiesta giornalistica "Il sole, le ali e la civetta" tocca le energie rinnovabili della Puglia



 Farà tappa in Puglia, purtroppo non a Barletta ma solo in Salento, il tour del libro di Lucia Navone "Il sole, le ali e la civetta", la prima inchiesta giornalistica sul mondo delle energie rinnovabili e su come sono andate le cose negli ultimi anni in Italia. Le vicende - vere - che intrecciano Nord e Sud dell'Italia sembrano portare in molti casi al Tacco d'Italia dove ancora oggi sono in corso numerose inchieste giudiziarie.
La Puglia era ed è ancora la regione dei record per le energie rinnovabili: l'8,9% della produzione nazionale di energia alternativa è pugliese. Secondo i dati statistici 2012 del Gestore dei Servizi Elettrici, la Puglia è la quarta regione a livello nazionale e la prima nel Sud Italia. In particolare, primeggia nel solare, con il 18,5% della produzione nazionale, perlopiù da grandi impianti a terra, doppiando l'Emilia Romagna che è al secondo posto con il 9,3%. Per l'eolico, la quota di produzione è pari al 24,1%, primo posto che la Puglia si contende con la Sicilia; mentre per le bioenergie è all'11,8%, dopo Lombardia ed Emilia Romagna.
Recentemente, inoltre, Angela Barbanente (vice presidente della Regione Puglia) ha annunciato una delibera di Giunta per porre un freno alle energie pulite, poiché secondo i dati forniti dalla Regione, nel 2011, le fonti pulite hanno garantito quasi il 45% dei consumi pugliesi e nel 2013 si dovrebbe arrivare al 55% (a livello nazionale il dato è al 29%). In poche parole in Puglia si produce più energia di quanta se ne abbia bisogno.
Stando alle parole della Navone: «Solo oggi la Regione Puglia chiede al Governo di rivedere questi piani perché il territorio ha superato la propria capacità di carico. È una regione nel caos, dove non esiste un registro ufficiale degli impianti e dove fondi di investimento e società estere, perlopiù cinesi, tedesche e spagnole, hanno realizzato impianti grazie ai generosi incentivi italiani. Su fronte degli investimenti, infatti, facendo riferimento agli ultimi dati divulgati in occasione del Renewable Energy Summit, a livello nazionale sono stati installati 25 GW fra eolico e solare fotovoltaico, per un flusso totale di investimenti di oltre 70 miliardi di euro. Sommando la potenza installata di eolico e solare in Puglia questa risulta pari al 18% del totale della potenza installata in Italia: se applichiamo brutalmente a questa percentuale i 70 miliardi, gli investimenti destinati alla Puglia sono stati circa 12 miliardi e mezzo. Se invece consideriamo il fatturato annuo generato dal solo fotovoltaico a livello nazionale, in Puglia una stima approssimativa ci porta a circa 2 miliardi di euro di giro d'affari per il 2012. Una cifra stimata applicando il 18,5%, cioè la quota della Puglia sul totale della produzione fotovoltaica nazionale, al fatturato totale italiano del solare che per il 2012 era di circa 11 miliardi. Un bel po' di soldi di cui il territorio sta ancora aspettando gli effettivi ritorni, sia sul fronte economico che su quello occupazionale. Come cittadini abbiamo il diritto di sapere come vengono spesi i nostri soldi ma abbiamo il dovere di chiederlo. Solo attraverso la consapevolezza, certi fenomeni (e certi personaggi), potranno essere arginati. Se così non faremo, saremo sempre ostaggio di lobby e interessi di parte e non saremo mai protagonisti del processo di cambiamento».
Mio articolo su Barletta News