Ma più d'ogni altra cosa a Febo piace la luna, è un cane lunare, la sua
pazzia è dolce e violenta, ogni sera, quando la luna nuova, tonda e
gialla come un enorme pane appena sfornato, sale dall'orizzonte fuor dai
boschi neri di Sicilia, Febo si accuccia sull'alto della ripa, e guarda
la luna che sale lenta nel cielo trasparente.
Un giorno Febo uscì, e non tornò più.
Lo
aspettai fino a sera, e scesa la notte corsi per le strade, chiamandolo
per nome. Tornai a casa a notte alta, mi buttai sul letto, col viso
verso la porta socchiusa. Ogni tanto mi affacciavo alla finestra, e lo
chiamavo a lungo, gridando. All'alba corsi nuovamente per le strade
deserte, fra le mute facciate delle case che, sotto il cielo livido,
parevano di carta sporca. Non appena si fece giorno, corsi alla prigione
municipale dei cani.
Entrai in una
stanza grigia, dove, chiusi in fetide gabbie, gemevano cani dalla gola
ancora segnata dalla stretta del laccio del chiappino. II guardiano mi
disse che forse il mio cane era rimasto sotto una macchina, o era stato
rubato, o buttato a fiume da qualche banda di giovinastri.
Mi
consigliò di fare il giro dei canai, chi sa che Febo non si trovasse
nella bottega di qualche canaio? Tutta la mattina corsi di canaio in
canaio, finalmente un tosacani, in una botteguccia di Piazza dei
Cavalieri, mi domandò se ero stato alla Clinica Veterinaria
dell'Università , alla quale i ladri di cani vendono per pochi soldi gli
animali destinati alle esperienze cliniche.
Corsi all'Università,
ma era già passato mezzogiorno, la Clinica Veterinaria era chiusa.
Tornai a casa, mi sentivo nel cavo degli occhi un che di freddo, di
liscio, mi pareva di aver gli occhi di vetro. Nel pomeriggio tornai
all'Università, entrai nella Clinica Veterinaria. Il cuore mi batteva,
non potevo quasi camminare, tanto ero debole e oppresso dall'ansia.
Chiesi del medico di guardia, gli dissi il mio nome. II medico, un
giovane biondo, miope, dal sorriso stanco, mi accolse cortesemente e mi
fissò a lungo prima di rispondermi che avrebbe fatto tutto il possibile
per aiutarmi. Aprì una porta, entrammo in una grande stanza nitida,
lucida, dal pavimento di linoleum azzurro. Lungo le pareti erano
allineate l'una a fianco dell'altra, come i letti di una clinica per
bambini, strane culle in forma di violoncello; in ognuna di quelle culle
era disteso sul dorso un cane dal ventre aperto, o dal cranio spaccato,
o dal petto spalancato. Sottili fili d’acciaio, avvolti intorno a
quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali
servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende
ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei
bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di
un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi
adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del
cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini
districarsi pigro come un nodo di serpi all’uscir dal letargo.
Non
un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei can i crocifissi. Al nostro
entrare tutti i cani avevano rivolto gli occhi verso di noi, fissandoci
con uno sguardo implorante, e al tempo stesso pieno di un atroce
sospetto: seguivano con gli occhi ogni nostro gesto, ci spiavano le
labbra tremando. Immobile in mezzo alla stanza, mi sentivo un sangue
gelido salir su per le membra: a poco a poco diventavo di pietra. Non
potevo schiuder le labbra, non potevo muovere un passo. Il medico mi
appoggiò la mano sul braccio, mi disse: "Coraggio".
Quella parola
mi sciolse il gelo delle ossa, lentamente mi mossi, mi curvai sulla
prima culla. Di mano in mano che progredivo di culla in culla, il sangue
mi tornava al viso, il cuore mi si apriva alla speranza.
Ad un
tratto, vidi Febo.
Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda
immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di
lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un
gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un
tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il
petto. "Febo" dissi a voce bassa. Febo mi guardava con una meravigliosa
dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui
crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una
dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui,
accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito.
Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere
l'esperienza", disse, è proibito. Ma per voi... Gli farà una puntura.
Non soffrirà ". Io presi la mano del medico fra le mie mani, e dissi,
mentre le lacrime mi rigavano il viso: "Giuratemi che non soffrirà ".
"Sì addormenterà per sempre", disse il medico, "vorrei che la mia morte
fosse dolce come la sua". Io dissi: "Chiuderà gli occhi. Non voglio
vederlo soffrire.
Ma fate presto, fate presto!". "Un attimo solo"
disse il medico, e si allontanò senza rumore, scivolando sul molle
tappeto di linoleum. Andò in fondo alla stanza, aprì un armadio. Io
rimasi in piedi davanti a Febo, tremavo orribilmente, le lacrime mi
solcavano il viso. Febo mi guardava fisso, e non il più lieve gemito
usciva dalla sua bocca, mi guardava fisso con una meravigliosa dolcezza
negli occhi. Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle,
mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza
meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche. Ad un
tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perché questo
silenzio?", gridai, "che cos'è questo silenzio?".
Era un silenzio orribile.
Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi
si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli
tagliamo le corde vocali".
(da "Febo cane metafisico" di Curzio Malaparte)
io l'ho acquistato QUI a soli 4 euro
Pagine
- HOME PAGE
- CHI SONO
- MIO LIBRO
- MIO LIBRO II
- PUBBLICITA’ A COSTO ZERO
- LO SAI CHE...
- RICONOSCIMENTI
- ADOZIONI CANI GATTI E ALTRI ANIMALI
- GREEN JOBS - OFFERTE DI LAVORO
- LISTA VIVO CRUELTY FREE
- LISTA PETA DELLE AZIENDE “COSMETICS PRODUCTS” CRUELTY-FREE
- LISTA VIVO+LAV+BUAV DELLE AZIENDE CRUELTY-FREE
- JOHNSON & JOHNSON: PRODOTTI NOCIVI E TESTATI SUGLI ANIMALI
- LISTA PRODOTTI P&G TESTATI SUGLI ANIMALI
- CASE EDITRICI AMICHE DELLE FORESTE
- INGREDIENTI NON VEGAN
- BRIEFING MON810
- CHI FINANZIA E NO LA VIVISEZIONE?
- STOP ALLA ZOOERASTIA
- NUMERI ANTI VIOLENZA
- SOS ANIMALI
- LINK UTILI
- IMPARIAMO A DENUNCIARE
venerdì 5 aprile 2013
Libri - Emozionarsi con "Febo cane metafisico" di Curzio Malaparte
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento