Ieri a Bruxelles
c'è stata una mobilitazione per l'istituzione di un tribunale penale europeo dell'ambiente e
per l'estensione delle competenze della Corte penale
internazionale dell'Aja agli eco-reati piu' gravi. A promuoverla
la Fondazione Sejf (Fondazione per la giustizia ambientale
sovranazionale), con un incontro con gli eurodeputati della rete
di Globe (organizzazione internazionale legislatori), che
riunisce parlamentari di 70 Paesi del mondo. La prossima tappa della
campagna sarà un convegno il 21 giugno a Venezia, dove verranno
presentate le proposte per una riforma della tutela ambientale a
livello internazionale.
Antonino Abrami, ex magistrato della Corte d'appello di Venezia, nonchè presidente di Sejf ha spiegato: ''Per risolvere la 'questione ambiente' che è al centro
della politica della sostenibilità, è necessario prima di
tutto considerare l'aspetto della responsabilità di chi lo
distrugge o di chi lo danneggia. Serve uno scatto in avanti per
garantire a livello europeo un sistema sanzionatorio uniforme e
a livello mondiale un riconoscimento del disastro ambientale
come crimine contro l'umanit. Basti pensare ai danni
provocati dalla fabbrica di pesticidi di Bophal in India o a
quelli provocati dalla petroliera Haven".
fonte: Ansa Europa
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