giovedì 29 maggio 2014

La Puglia è la regione più felice d'Italia - Sole e mare trionfano contro pioggia e nebbia


Il sole splende in Puglia tutto l’anno e a quanto pare anche nel cuore dei suoi quattro milioni di abitanti. Per un momento proviamo a sciogliere le catene che quotidianamente ci proiettano – forse ingiustamente –negli angoli più bui del nostro territorio, e proviamo a gioire o quanto meno a sorridere per una notizia che ci riguarda direttamente, in quanto cittadini pugliesi. Infatti, la storia, il clima mite, il mare quasi ovunque cristallino e la nostra deliziosa e salutare cucina hanno indotto il blog Sentimeter del Corriere della Sera a indicare proprio la Puglia come la regione più felice d’Italia. La ricerca, incentrata sulla raccolta di circa 40 milioni di tweet giornalieri inviati dagli utenti del social network, ha visto configurarsi la Puglia come la regione con gli abitanti più felici d’Italia con una percentuale del 66% nella classifica IHappy.

Gargano

Di pari passo con la nostra regione anche l’Emilia-Romagna, una terra ugualmente verde, fertile e baciata dal mare. Lombardia e Veneto –  le cui città sono mete ambite per fare carriera da molti nostri concittadini –  sono le ultime della lista.  «È una terra dove è possibile vivere un’esperienza unica, non solo per il suo mare, i suoi borghi, la sua realtà rurale e moderna, i suoi castelli e le cattedrali, ma soprattutto per la sua autenticità e la sua enogastronomia» così meno di un anno fa National Geografic e Lonely Planet definirono la Puglia, incoronandola come una delle mete turistiche mondiali preferite dai vacanzieri e dai vip.

Ostuni

Non si può certo dire che la Puglia sia una terra incontaminata. Né tanto meno si può negare che nel sottosuolo sguazzino criminalità ed ecomafia. Non si possono nemmeno mettere da parte le problematiche legate al mondo del lavoro, dell’istruzione, dello stesso tessuto sociale e chi più ne ha più ne metta. Ma siamo ugualmente obbligati a guardare con amore e rispetto questa terra che ci ospita e che in alcuni tratti muore sotto i nostri piedi, sotto il nostro cemento o i nostri veleni industriali. Dovremmo imparare a fare tesoro delle opportunità lavorative che questa terra ci offre. Opportunità che spesso scartiamo con disgusto per la smania di rincorrere la nostra America in altre regioni o in altre nazioni, pensando di essere lontani dal quel bigottismo che invece ci ha indotto proprio alla fuga. Come se il lavoro esistesse solo tra fumose ciminiere o quattro mura di cemento e non tra le acque del mare, i lembi o le strade della nostra stessa terra. Una terra di cui a volta si ha nostalgia pur vivendola. Perché a volte siamo così impegnati a trasformarla, deformarla, distruggerla e ricostruirla radendola a zero, da dimenticarne completamente la storia, i sapori, gli odori,la natura, gli scenari suggestivi, il folklore, le architetture, le musiche, le arti territoriali che sopravvivono a stento e soprattutto le grandi potenzialità che ha da offrire ma che spesso svendiamo a personaggi discutibili e meschini.

otranto - cava di bauxite

Se la felicità di questo sondaggio non è solo il frutto di un’incurabile nostalgia, qualcosa prima o poi potrebbe cambiare al punto da invertire le rotte migratorie di italiani e stranieri non solo nei periodi di vacanza. Perciò oltre ad essere gli abitanti più felici d’Italia, nonostante qualcosa si stia già muovendo non senza difficoltà, possiamo impegnarci a essere anche gli abitanti più positivi e propositivi. E per abitanti intendo anche chi è seduto in poltrona a decidere o contrattare le nostre sorti e ancor più quelli della nostra bellissima regione, in cui il verde non è solo il colore dei soldi ma anche della terra e della speranza.
 Mio articolo su Barletta News

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