La scorsa notte, nel sud della Russia, una squadra
antincendio di Greenpeace Russia è stata attaccata da otto uomini armati in un
campo base allestito dall’organizzazione ambientalista, dal 5 settembre
impegnata nella regione di Krasnodar nella lotta agli incendi che stanno
interessando quella zona.
Un membro dello staff di Greenpeace Russia, Michael Kreindlin, ha subito la rottura del naso e una
commozione cerebrale, mentre un volontario, Andrey Polomoshnov, una probabile frattura alle costole. Entrambi sono al
momento assistiti da medici. Oltre ad aver attaccato componenti della
delegazione di Greenpeace, gli aggressori hanno fatto a pezzi delle tende, danneggiato
dei veicoli, rubato attrezzature di valore e gettato una granata stordente in
un’autovettura.
«Gli aggressori che hanno scavalcato la recinzione avevano manganelli,
coltelli e armi da fuoco», racconta Grigoriy Kuksin, a capo del team
antincendio di Greenpeace Russia. «Ho cercato di fermarli, ma mi hanno
minacciato con una pistola e buttato a terra, quindi hanno sparato un colpo
vicino alla mia testa e versato addosso alcune sostanze chimiche. Ci hanno inoltre
minacciato dicendoci che se non avessimo lasciato la zona entro l’alba, allora
non ci saremmo riusciti mai più. Ci hanno chiamato filo-occidentali e hanno picchiato
i membri del nostro team», conclude.
Gli attivisti dell’organizzazione ambientalista hanno avvisato la
polizia e sono stati trasferiti per motivi di sicurezza. Sono pronti a collaborare
alle indagini e a essere d’aiuto nella ricerca degli aggressori. Insieme ad
altre ONG ambientaliste, Greenpeace Russia continuerà a combattere gli incendi
nel sud della Russia.
Lo scopo della spedizione di Greenpeace Russia nella zona di Krasnodar
è la prevenzione di roghi illeciti appiccati all'aria aperta in preziose zone
umide e nei pressi di laghi costieri salati, aree che soffrono ogni anno a
causa di incendi che le autorità non sono in grado di prevenire o limitare.
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