Su 87 capoluoghi di provincia presi in esame, il 75,8% conosce il numero
dei cani iscritti nel 2011 all’anagrafe canina, mentre il 55,1% ha
censito le strutture dedicate agli animali d’affezione e dispone sul
territorio di strutture per ospitare cani vaganti. Il 65,5% dei
capoluoghi ha poi un piano di tutela e controllo delle colonie feline ed
il 68,9% consente ai cittadini di viaggiare sui mezzi pubblici con i
propri animali.
A rilevarlo è la seconda edizione del “Rapporto Animali in città”,
l’indagine di Legambiente dedicata ai servizi e alle attività dei Comuni
capoluogo di provincia per la tutela e la gestione degli animali,
realizzata attraverso un questionario inviato a 104 amministrazioni
comunali e a cui hanno risposto 87 Comuni, circa l’83,6%. Secondo l’indagine di sono invece troppo pochi Comuni che realizzano campagne d’informazione sull’anagrafe canina e
attività di promozione della microchippatura, fondamentali per ridurre
significativamente il rischio di abbandono e calibrare al meglio i
servizi offerti sulla base del numero degli animali presenti in città.
In questo panorama spiccano gli esempi virtuosi di queste città:
- Genova per il piano di tutela e gestione delle colonie feline
- Parma per
il quadro conoscitivo sugli animali d’affezione e i servizi al
riguardo
- Prato per la conoscenza della biodiversità animale in città e i
servizi offerti
- Pordenone per le esperienze di formazione cinofila
rivolte ai cittadini.
- L’esperienza positiva del Presidio
Ospedaliero Veterinario dell’ASL Napoli 1 che fornisce infatti un servizio h24 di pronto soccorso per tutte le specie sinantrope, cani, gatti e uccelli senza padrone
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