Sensibilizzare sulla fitodepurazione
e sull’importanza delle le zone umide sono state le finalità del progetto Io Fitodepuro, illustrato qualche
giorno fa da Francesco
Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Nichi Vendola, Presidente
della Regione Puglia, Angela Barbanente,
Vice Presidente e Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia e Marco Potì, Sindaco di
Melendugno. «Con questo progetto didattico – ha spiegato Tarantini,
presidente di Legambiente Puglia - Legambiente ha voluto sia illustrare le
peculiarità dell’impianto di fitodepurazione di Melendugno e descrivere i
concetti base legati alle acque reflue e ai nuovi trattamenti depurativi
naturali, che approfondire gli aspetti legati agli ambienti umidi per
promuovere una fruizione responsabile e consapevole del territorio. Il
riscontro positivo ottenuto da quanti hanno visitato l’impianto nell’ambito del
progetto “Io Fitodepuro” e le quotidiane richieste che tutt’oggi riceviamo ci
confermano la bontà dell’iniziativa e ci spingono a proseguire su questa via in
tema di fitodepurazione».
L’impianto di fitodepurazione di
Melendugno si pone come esperienza pilota in Puglia poiché mira a coniugare
l’esigenza della depurazione delle acque reflue dei Comuni di Calimera,
Martignano, e Melendugno con quella della riqualificazione ambientale e
dell’arricchimento eco-paesaggistico regionale, tramite la creazione di un’area
umida. Tant’è che nel 2011 si è aggiudicato il premio nazionale “Pianeta acqua”.
Le attività di educazione ambientale hanno coinvolto 100
classi di 26 scuole di ogni ordine e grado provenienti da tutta
la regione (il 61% dalla provincia di Lecce, il 23% da Bari, il 2% sia da
Brindisi che da Barletta), per un totale di circa 1675 alunni,
dal 5 aprile 2013 fino alla prima settimana di giugno e per tutto il
mese di ottobre.
Tra gli obiettivi del progetto “Io
Fitodepuro”, quello di monitorare la
flora e la fauna presenti nella zona palustre. Periodicamente
sono stati condotti rilievi delle comunità vegetali e dell’avifauna che hanno
permesso di individuare la presenza di quattro tipi di
comunità vegetali ovvero vegetazione
acquatica natante (Lemneto), vegetazione
acquatica radicante (Canneto, Tifeto, Comunità delle idrofite radicanti),
vegetazione riparia e dei prati
periodicamente inondati (Prati allagati, Comunità di sponda
bassa, Comunità di sponda alta), vegetazione
arbustiva xerofila (Gariga ad Erica manipuliflora) e 73 specie di avifauna, di cui
61 per il passo primaverile (Marzo-Aprile-Maggio) e 58 per quello autunnale
(Settembre-Ottobre). Sono state rilevate anche quattro
specie di anfibi, quattro di
rettili e sei di mammiferi. Il percorso naturalistico progettato
ha puntato ad illustrare le peculiarità e il funzionamento dell’impianto di
fitodepurazione di Melendugno, descrivere i concetti base legati alle acque
reflue e ai nuovi trattamenti depurativi naturali, analizzare l’habitat
dell’Area umida ricostruita, e a far capire l’importanza che riveste, in quanto
nursery, come ricovero accogliente per la consistente popolazione svernante e
le numerose specie nidificanti. L’analisi è stata fatta partendo da una
osservazione olistica dell’ecosistema, imparando ad utilizzare come prima
esperienza i sensi per poi riversare in modo scientifico e metodologico ciò che
si è osservato.
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