giovedì 5 maggio 2016

In deficit il mercato della carne - 1italiano su 10 le dice addio

Quasi un italiano su dieci ha detto completamente addio alla carne, ma nel 2015 l’allarmismo si è fatto sentire sull’intera popolazione con gli acquisti delle famiglie che sono crollati del 9% per il carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi, scendendo ai minimi dell’inizio del secolo. E’ quanto emerge dal dossier #bracioleallariscossa presentato dalla Coldiretti in occasione della Giornata nazionale della Carne italiana che ha richiamato al centro Lingotto di Torino  migliaia di allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo e del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet, a difesa della carne.
Secondo dati Eurispes elaborati da Coldiretti, in particolare, il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano mentre la percentuale di vegani ha raggiunto l’1% nel 2015 per un totale dell’8% di persone che non mangia carne, una percentuale in sostanziale aumento rispetto all’anno precedente (erano complessivamente il 5,9%).
“Proprio nel 2015 – precisa Coldiretti – la carne perde per la prima volta il primato ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e una incidenza del 22% sul totale, che rappresenta una rivoluzione epocale per le tavole nazionali. Il risultato di un trend negativo in atto da anni è che non si è mai mangiata così poca carne in Italia dall’inizio del secolo con il consumo apparente degli statunitensi che – prosegue  Coldiretti – è superiore a quello nazionale addirittura del 60%, quello degli australiani del 54%, quello degli spagnoli del 29% e quello dei francesi e dei tedeschi del 12% solo per fare alcuni esempi”.
“Le quantità di carne portate realmente in tavola dagli italiani sono scese – precisa la Coldiretti – in media a 85 grammi al giorno, ben al di sotto del limite dei 100 grammi al giorno fissato dai piu’ accreditati Istituti di ricerca”. Rilevando che “la carne e i salumi rappresentano importanti fonti di proteine ed altri micronutrienti solitamente assenti (vitamina B12) o poco rappresentati (zinco, selenio, B2, PP) o scarsamente disponibili (ferro) nei prodotti di origine vegetale”.
Coldiretti, con il suo presidente Roberto Moncalvo ribadisce la necessità di “educazione e buon senso e soprattutto rispetto per tutti i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana puo’ offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità. Proprio il rispetto dei principi della dieta mediterranea ha garantito fino ad ora all’Italia una speranza di vita da record a livello mondiale di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne”, conclude Moncalvo.

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