Dopo la
diffusione da parte dell’ARPA Puglia dei dati relativi al monitoraggio della
presenza di Ostreopsis ovata, la cosiddetta “alga tossica”, la
Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Trani Carlo
Maria Capristo ha convocato nella mattinata di lunedì 5 settembre un tavolo
tecnico al quale sono state invitate Legambiente e WWF. In rappresentanza del
WWF Italia è intervenuto il dott. Mauro Sasso, Biologo e Consigliere Regionale
del WWF Puglia.
nel raccogliere tutti i dati epidemiologici. Sarà attivato un call center al numero 1515 del CFS che raccoglierà tutte le segnalazioni. La riunione si svolgerà periodicamente per coordinare le attività degli attori impegnati.
Ostreopsi ovata
è una microalga
appartenente al genere Ostreopsis, ordine Gonyaulacales, classe Dinoficeae che predilige gli ambienti
dove sono presenti macroalghe brune e/o rosse. Le fioriture si verificano tra
Luglio ed Agosto ed interessano tratti costieri caratterizzati da baie chiuse,
con substrato roccioso-ciottoloso, o dalla presenza di pennelli e barriere
artificiali per il contenimento dell’erosione marina. I fattori
ambientali che facilitano la proliferazione sono le alte temperature, la
pressione atmosferica alta, le condizioni di irraggiamento favorevoli, il mare
calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15
giorni.
“Il WWF desidera innanzitutto ringraziare la
Procura della Repubblica – ha dichiarato il dott. Sasso – per la convocazione su questa tematica che
ci interessa in maniera particolare per le conseguenze dell’alga tossica
sull’ecosistema marino. Senza creare allarmismi inutili – continua Sasso – bisogna prendere atto che dovremo
imparare a convivere con questo microrganismo e pertanto a scopo meramente
prudenziale riteniamo sia importante prendere in seria considerazione la
possibilità di interdire temporaneamente alla balneazione e alla pubblica
fruizione i tratti di costa interessati dal fenomeno della proliferazione
algale. In relazione a quanto riportato sulle Linee Guida del Ministero della
Salute siamo in piena “fase emergenziale” e l’eccessiva antropizzazione della
costa e il continuo sversamento in mare dei reflui fognari non contribuiscono a
migliorare la situazione”
In precedenti comunicati avevamo evidenziato come la moria di trenta delfini e l’anomala strage di polpi a Giovinazzo non poteva essere imputata solo a fenomeni di inquinamento chimico o all’uso di tecnologie per la ricerca dei giacimenti petroliferi. Per questo salutiamo con soddisfazione l’iniziativa della Procura di Trani e offriamo la massima disponibilità a collaborare e a contribuire alla comunicazione esterna.
Fonte: comunicato stampa WWF Puglia
In precedenti comunicati avevamo evidenziato come la moria di trenta delfini e l’anomala strage di polpi a Giovinazzo non poteva essere imputata solo a fenomeni di inquinamento chimico o all’uso di tecnologie per la ricerca dei giacimenti petroliferi. Per questo salutiamo con soddisfazione l’iniziativa della Procura di Trani e offriamo la massima disponibilità a collaborare e a contribuire alla comunicazione esterna.
Fonte: comunicato stampa WWF Puglia
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