domenica 11 settembre 2011

Alghe tossiche nel mare di Trani


Dopo la diffusione da parte dell’ARPA Puglia dei dati relativi al monitoraggio della presenza di Ostreopsis ovata, la cosiddetta “alga tossica”, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani Carlo Maria Capristo ha convocato nella mattinata di lunedì 5 settembre un tavolo tecnico al quale sono state invitate Legambiente e WWF. In rappresentanza del WWF Italia è intervenuto il dott. Mauro Sasso, Biologo e Consigliere Regionale del WWF Puglia.

L’incontro ha visto la partecipazione del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani Carlo Maria Capristo, del Procuratore aggiunto Francesco Giannella, del Sostituto Procuratore Antonio Savasta, del Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, del ROAN della Guardia di Finanza, del Comando della Capitaneria di Porto, dell’ARPA Puglia e dell’ASL BA. Dalla riunione è emerso che la proliferazione algale è costantemente monitorata dall’ARPA e che le Forze dell’Ordine stanno eseguendo ulteriori controlli sull’inquinamento derivante dall’immissione nei corpi idrici di fosforo e azoto. Le autorità sanitarie sono inoltre impegnate
nel raccogliere tutti i dati epidemiologici. Sarà attivato un call center al numero 1515 del CFS che raccoglierà tutte le segnalazioni. La riunione si svolgerà periodicamente per coordinare le attività degli attori impegnati.

Ostreopsi ovata è una microalga appartenente al genere Ostreopsis, ordine Gonyaulacales, classe Dinoficeae che predilige gli ambienti dove sono presenti macroalghe brune e/o rosse. Le fioriture si verificano tra Luglio ed Agosto ed interessano tratti costieri caratterizzati da baie chiuse, con substrato roccioso-ciottoloso, o dalla presenza di pennelli e barriere artificiali per il contenimento dell’erosione marina. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono le alte temperature, la pressione atmosferica alta, le condizioni di irraggiamento favorevoli, il mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.  

Il WWF desidera innanzitutto ringraziare la Procura della Repubblica – ha dichiarato il dott. Sasso – per la convocazione su questa tematica che ci interessa in maniera particolare per le conseguenze dell’alga tossica sull’ecosistema marino. Senza creare allarmismi inutili – continua Sasso – bisogna prendere atto che dovremo imparare a convivere con questo microrganismo e pertanto a scopo meramente prudenziale riteniamo sia importante prendere in seria considerazione la possibilità di interdire temporaneamente alla balneazione e alla pubblica fruizione i tratti di costa interessati dal fenomeno della proliferazione algale. In relazione a quanto riportato sulle Linee Guida del Ministero della Salute siamo in piena “fase emergenziale” e l’eccessiva antropizzazione della costa e il continuo sversamento in mare dei reflui fognari non contribuiscono a migliorare la situazione” 
   
In precedenti comunicati avevamo evidenziato come la moria di trenta delfini e l’anomala strage di polpi a Giovinazzo non poteva essere imputata solo a fenomeni di inquinamento chimico o all’uso di tecnologie per la ricerca dei giacimenti petroliferi. Per questo salutiamo con soddisfazione l’iniziativa della Procura di Trani e offriamo la massima disponibilità a collaborare e a contribuire alla comunicazione esterna.
 
Fonte: comunicato stampa WWF Puglia

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