mercoledì 21 dicembre 2011

La mia intervista alla prima ballerina Marta Romagna: danza e anoressia al Teatro alla Scala di Milano


Secondo Mariafrancesca Garritano dietro sorrisi, tutù e paillettes, si nascondono ansie, tensioni, minacce, corruzione e diete ferree che sfociano nell’anoressia: caffè a colazione, uno yogurt a pranzo e una mela per cena. Ma è tutto vero? Marta Romagna smentisce la collega e racconta la sua verità.

Secondo MaryGarret, alterego letterario della ballerina Mariafrancesca Garritano, ballerina solista del corpo di ballo Teatro alla Scala di Milano, nessuno immagina che dietro la danza possano nascondersi storie di corruzione, compromessi e disturbi alimentari: «Le ballerine gareggiano per essere la migliore sul palco, ma anche la più magra. 7 ballerine su 10 sono anoressiche, non hanno più le mestruazioni per via delle diete punitive a cui si sottopongono e non riescono ad avere figli. Alcune ballerine vengono portate in ospedale per essere alimentate con i tubi. Tutto per mantenere il proprio posto sul palco». Secondo la prima ballerina Marta Romagna, invece, nella compagnia del Teatro alla Scala di Milano non ci sono casi di anoressia: «Bisogna fare molta attenzione a diffondere queste notizie. L’anoressia è una grave malattia che va curata da esperti». Questa è la sua verità.
Anoressia, stress e competitività sono davvero le tre componenti della cosiddetta “sindrome della ballerina”?
Stress e competitività potrebbero essere due componenti della vita di una ballerina, anche se io in prima persona non le ho mai vissute. Riguardo l’anoressia, posso assicurare che non esistono assolutamente le percentuali di cui ha parlato la mia collega. Certo, il corpo di una ballerina deve essere esile, ma soprattutto armonioso. Per quanto riguarda lo stress smusserei questa parola col dire che esiste sempre la fatica fisica e la tensione pre-spettacolo: siamo esseri umani! La ricerca della perfezione, che non si otterrà mai, è quotidiana quindi fa parte dell’essere ballerina. Per essere una prima ballerina, oltre alle doti fisiche e psichiche, serve superare quell'antagonismo che spesso si crea tra le colleghe, in modo da lavorare più serenamente, raggiungendo così risultati migliori.
La “verità” della Garritano ha sollevato un polverone…
Trovo che le notizie e le percentuali di cui parla la mia collega siano l’opposto della realtà. Non capisco la bizzarrìa di questa “non verità” divulgata al mondo intero. In questo periodo per esempio, ci sono una decina di ragazze in maternità. Non sono mai state così tante tutte insieme.
Dicono che anche lei abbia sconfitto l’anoressia. È realmente così?
Il giornalista che mi ha intervistata tanti anni fa, probabilmente non aveva capito che mi riferivo alla possibilità di poter cadere nell'anoressia nella danza, ma non è mai stato il mio caso.  Fortunatamente ho sempre avuto un fisico e un metabolismo che mi hanno permesso di mangiare di tutto, in quantità moderata. Posso solo dire che una ballerina deve nutrirsi molto bene, come un vero atleta, prima e durante la performance. Dal mio piccolo posticino di prima ballerina di questo meraviglioso teatro, mi sento di dover dare un consiglio alle aspiranti ballerine: mangiate con moderazione, ma di tutto e in modo equilibrato. Vedrete che fisico e mente vi ringrazieranno. E comunque una ballerina troppo magra risulta spigolosa e poco armonica, quindi il mio consiglio è attenersi a una dieta mediterranea varia e moderata. 
                                                                                                          Giusy Del Salvatore

Intervista pubblicata su TempoVissuto
foto concessa da Marta Romagna

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