martedì 22 gennaio 2013

La scelta animalista di Gardaland: dopo 20 anni chiude il delfinario del Palablù


Da quest’anno Gardaland, il primo grande parco divertimenti d’Italia, dirà addio al suo famosissimo delfinario. Il 6 gennaio Robin, Teide, Betty e Nau, i quattro esemplari cresciuti in questo universo del gico, si sono esibiti per l’ultima volta. E ora dove verranno spediti? L’ipotesi più probabile è che siano trasferiti all’acquario di Genova, anche se l’accordo con la struttura ligure non è ancora stato siglato. Già da qualche giorno è partito lo smantellamento della struttura commerciale annessa al Palablu. «Se ne va un pezzo di storia di Gardaland » conferma Danilo Santi, il direttore del parco che sorge a Castelnuovo, sulla sponda veronese del lago di Garda. «I delfini erano una presenza costante già dall’inizio degli anni Novanta. Il loro show è stato visto da milioni di spettatori, al punto che nel 1997 abbiamo deciso di realizzare il Palablù, con millecinquecento posti a sedere».

 Il parco divertimenti è di proprietà della Merlin Entertainments, una società inglese che gestisce attrazioni in tutto il pianeta. Da qualche anno è però diventato complicato, per la Merlin, giustificare la convivenza di due attività apparentemente diverse: una che promuove il rispetto per gli abitanti dei mari e l’altra che "costringe" i delfini a esibirsi per far divertire gli spettatori. in Italia la Lega antivivisezione aveva auspicato la "scelta etica" di chiudere il Palablù, definendolo una «prigione in acqua» in cui nel 2001 sono morti tre delfini nel giro di poche settimane. 


Le sorti del Palablù? «Ne ricaveremo un’arena - afferma il direttore - in grado di ospitare nuovi spettacoli, che non avranno per protagonisti gli animali. Una delle ipotesi è di utilizzarla per proiezioni in "4D", anche se non c’è ancora un progetto definitivo». 
Fonte: corriere della sera

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