Questa mattina sulla spiaggia di Ostia sono stati avvistati due
orsi polari intenti a sorseggiare un cocktail denso, scuro e oleoso,
denominato “arctic black”.I due animali, simbolo della campagna www.savethearctic.org
di Greenpeace, lanciano un appello contro le trivellazioni petrolifere
nell’Artico che rischiano di causare gravi incidenti e di mettere in
pericolo gli orsi polari.
I due orsi polari ci ricordano che a casa loro il rapido scioglimento
dei ghiacci ha aperto nuove vie di transito e l’Artico, un tempo
irraggiungibile, è diventato la meta privilegiata per l’estrazione di
petrolio. La corsa all’oro nero è guidata da Shell che, dopo i ripetuti
fallimenti in Alaska, vuole riprovarci ora nella Russia Artica con il
suo nuovo partner Gazprom.
In latitudini così estreme i rischi di uno sversamento petrolifero sono troppo alti. Per il nostro pianeta, per gli animali e per tutti noi. La minaccia delle trivelle incombe anche sul nostro territorio. Shell, insieme all’Eni, ha progetti di trivellazione nel Mediterraneo, un mare semi chiuso dove una "marea nera" avrebbe conseguenze disastrose sull'ecosistema marino, sulla pesca e sull'economia locale.
Questa è solo la prima tappa del tour estivo della campagna “Save The
Arctic” di Greenpeace che interesserà le più belle località di mare del
nostre Paese, spiagge e piazze. Da Nord a Sud, sono tante le città
coinvolte: Roma, Pisa, Firenze, Bari, Lecce, Venezia, Napoli, Salerno,
Trieste, Verona, Pesaro e altre.
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