E' in partenza la sesta edizione del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CÀ – Migranti e viaggiatori un’occasione per
scoprire un nuovo modo di viaggiare. Nei dieci giorni della
manifestazione che si svolgerà anche in altre città emiliane
sarà possibile scoprire l'esotismo dietro l'angolo attraverso le
proproste di trekking, passeggiate in bicicletta ma anche
enogastronomia, cinema e fumetti. Il festival coinvolgerà anche le
città di Parma, Rimini e Ferrara in un ideale triangolo tematico che da
nord arriva al sud percorrendo l'Alta via dei Parchi e lungo il delta
del Po. Gli eventi per questa sesta edizione del festival saranno declinati
sulla ospitalità, migrazioni, cittadinanza globale, diseguaglianze e
sviluppo.
Gli organizzatori del Festival sottolineano che il turismo è la quarta causa di
inquinamento ambientale nel mondo e che le vacanze meno sostenibili sono
le crociere, i viaggi aerei e le vacanze ‘all inclusive'. Un viaggio
per essere responsabile e sostenibile deve essere lento, svolto con
mezzi semplici come in bicicletta o a piedi e sopratutto deve essere
breve perché l'emozione non necessariamente ci deve portare lontano. Pierluigi Musarò, direttore artistico di IT.A.CÀ e docente di
Sviluppo sostenibile, cittadinanza attiva e turismo responsabile
all’Università di Bologna, spiega: "Il viaggio responsabile parte da casa e arriva a casa: una qualsiasi
casa, una qualsiasi ‘Itaca’ da raggiungere, dove più che la destinazione
conta il percorso e il modo in cui ci si mette in cammino. Ci piacerebbe mettere in rete le molte realtà che nel territorio
emiliano-romagnolo, a partire da piccole iniziative di sviluppo locale,
si occupano di viaggi responsabili oppure propongono forme di turismo
sostenibile per la valorizzazione delle risorse del territorio, la
conservazione del patrimonio naturale e la salvaguardia delle
tradizioni. Ci piacerebbe anche favorire un ritorno alla ‘xenia’ greca e
all’economia del dono, secondo cui l’ospitante doveva accogliere lo
straniero, e l’ospite, dal canto suo, doveva essere gentile e non
invadente, pronto a ricambiare l’ospitalità ricevuta accogliendo
qualunque straniero si fosse presentato alla sua porta".
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