giovedì 22 maggio 2014

Bologna ospita IT.A.CA' Festival delTurismo Responsabile


E' in partenza la sesta edizione  del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CÀ – Migranti e viaggiatori un’occasione per scoprire un nuovo modo di viaggiare. Nei dieci giorni della manifestazione che si svolgerà anche in altre città emiliane sarà possibile scoprire l'esotismo dietro l'angolo attraverso le proproste di trekking, passeggiate in bicicletta ma anche enogastronomia, cinema e fumetti. Il festival coinvolgerà anche le città di Parma, Rimini e Ferrara in un ideale triangolo tematico che da nord arriva al sud percorrendo l'Alta via dei Parchi e lungo il delta del Po. Gli eventi per questa sesta edizione del festival saranno declinati sulla ospitalità, migrazioni, cittadinanza globale, diseguaglianze e sviluppo.
Gli organizzatori del Festival sottolineano che il turismo è la quarta causa di inquinamento ambientale nel mondo e che le vacanze meno sostenibili sono le crociere, i viaggi aerei e le vacanze ‘all inclusive'. Un viaggio per essere responsabile e sostenibile deve essere lento, svolto con mezzi semplici come in bicicletta o a piedi e sopratutto deve essere breve perché l'emozione non necessariamente ci deve portare lontano.  Pierluigi Musarò, direttore artistico di IT.A.CÀ e docente di Sviluppo sostenibile, cittadinanza attiva e turismo responsabile all’Università di Bologna, spiega: "Il viaggio responsabile parte da casa e arriva a casa: una qualsiasi casa, una qualsiasi ‘Itaca’ da raggiungere, dove più che la destinazione conta il percorso e il modo in cui ci si mette in cammino. Ci piacerebbe mettere in rete le molte realtà che nel territorio emiliano-romagnolo, a partire da piccole iniziative di sviluppo locale, si occupano di viaggi responsabili oppure propongono forme di turismo sostenibile per la valorizzazione delle risorse del territorio, la conservazione del patrimonio naturale e la salvaguardia delle tradizioni. Ci piacerebbe anche favorire un ritorno alla ‘xenia’ greca e all’economia del dono, secondo cui l’ospitante doveva accogliere lo straniero, e l’ospite, dal canto suo, doveva essere gentile e non invadente, pronto a ricambiare l’ospitalità ricevuta accogliendo qualunque straniero si fosse presentato alla sua porta".

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