Non c’è pace
per le volpi del trevigiano. I giudici del Tar di Venezia hanno infatti scritto
una nuova pagina della complessa vicenda che ha preso il via nel settembre 2013
con la delibera della Provincia di Treviso per un programma triennale 2014-2016
che prevedeva la caccia alle volpi – anche in periodi di caccia chiusa e in
aree dove la caccia è vietata, senza limite di orario e raggiungendo gli
animali anche nelle tane - per arrivare ad abbatterne un numero complessivo di
1050, tra cuccioli e adulti.
La
sospensione di tale delibera ottenuta dal Consiglio di Stato nel maggio 2014
grazie ad una massiccia mobilitazione su più fronti delle associazioni
animaliste con in testa OIPA, Lav ed Enpa, è ora stata archiviata da una
sentenza del Tar, che ha evidenziato come il piano di contenimento delle volpi
sia regolare e possa quindi essere attuato.
“Siamo
sconcertati di fronte ad una decisione che, ancora una volta, oltre a non
tenere conto della totale mancanza di un censimento che possa attestare il
reale numero di volpi in modo da stabilirne l’eventuale sovrannumero, va a solo
vantaggio della lobby venatoria – commentano le associazioni – Per combattere
questa delibera scellerata abbiamo messo in campo svariate attività e la
popolazione ha dimostrato di essere sensibile al tema e profondamente contraria
ad un massacro ingiusto, ecco perché non ci fermiamo e a breve i nostri legali
depositeranno un ricorso al Consiglio di Stato con il fine di annullare
definitivamente la delibera della giunta Muraro”.
Fonte: Oipa
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