Lavorare
in sinergia tra settori deputati alle misure di mitigazione e settori
competenti per quelle di adattamento, in vista dell’Obiettivo 20 20 e del contenimento della temperatura al di
sotto di 1,5°C rispetto all’era preindustriale, come stabilito nella Conferenza
sul clima di Parigi.
E’
la strategia messa in campo per aumentare la resilienza dei sistemi naturali e
socio-economici di fronte agli impatti inevitabili di un clima in evoluzione,
dall’aumento del numero degli eventi climatici estremi all’innalzamento del
livello globale dei mari.
Se
ne è parlato nel corso del convegno “Misure e iniziative di adattamento ai
cambiamenti climatici” negli spazi del padiglione Ecologia.
“L’Italia
– ha spiegato Mara Balestrieri del Ministero dell’Ambiente, tra i
relatori - dal 2015 si è dotata di una propria strategia (SNAC,
Strategia Nazionale Cambiamenti Climatici) per predisporre percorsi comuni e
azioni per intervenire e ridurre al minimo i rischi, soprattutto, nel nostro
territorio, l’aumento degli incendi boschivi, la perdita di biodiversità, le
inondazioni o al contrario l’erosione delle zone costiere. Nelle quattro
regioni dell’obiettivo Convergenza, tra cui la Puglia, si è proceduto a questo
fine alla schedatura dei principali strumenti di governo territoriale, dai
piani vigenti, alla programmazione comunitaria 2014-2020, alle adesioni al
Patto dei Sindaci, agli accordi di livello intercomunale ( es. i Contratti di
fiume)”.
La
promozione di queste strategie costituisce un fattore importante nella costruzione
della base di conoscenze, della capacità istituzionale e del coordinamento
intersettoriale nel contesto di una strategia climatica che aiuti la società a
diventare carbon free e resiliente, in sintonia peraltro con le politiche già
avviate dalla Regione Puglia.
“Abbiamo
ereditato da COP21 – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola –
l’onere di costruire un approccio responsabile rispetto al tema dei cambiamenti
climatici: se da un lato ciascuno è stato chiamato a ratificare l'accordo di
Parigi all'interno del proprio assetto giuridico, dall'altro vanno immaginate
azioni forti per rispettare gli obiettivi fissati. La Puglia, grazie alla
tenacia e alla lungimiranza del Presidente Emiliano, aveva già cominciato a
ragionare di decarbonizzazione e di riconversione industriale sul nostro
territorio. Parallelamente abbiamo avviato un tavolo tecnico trasversale alle
strutture tecniche regionali di studio sul tema che grazie anche alle
risultanze dei sistemi integrati di monitoraggio della qualità dell'Aria, potrà
efficacemente tracciare un percorso operativo”. “Ci resta, tuttavia - conclude
l’assessore Santorsola – il compito di lavorare tanto sull'educazione a
comportamenti sostenibili del singolo cittadino come stile di vita”.
Come
indicato dal Ministero dell’Ambiente, il più grande potenziale sinergico tra
adattamento e mitigazione sembra esistere in alcuni settori. Tra gli altri,
pianificazione delle infrastrutture e dell’edilizia. “Si può lavorare sui piani
urbanistici - ha detto nel suo intervento l’assessore all’Urbanistica Anna
Maria Curcuruto - limitando le espansioni e tendendo sempre alla
riqualificazione degli abitati e delle aree dismesse al loro interno e, nel
momento in cui si va in espansione, prevedendo sia un disegno che normative
tecniche che comportino sempre, per esempio, la permeabilità dei suoli, il
ricorso alle energie rinnovabili, l’architettura passiva per ridurre i consumi.
Ma molto si può fare anche attraverso le norme edilizie. Prima si poteva
lavorare sui regolamenti edilizi dei singoli comuni. Oggi, lo sta già
facendo lo Stato nello schema di Regolamento edilizio che sarà condiviso
a giorni con le regioni e che poi le regioni avranno il compito di calare nelle
realtà locali”.
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