Quando grandi e piccole firme espongono in vetrina o lasciano sfilare in passerella costosissime pellicce tralasciano un particolare: quei capi d’abbigliamento sono il prodotto d’infinito dolore, di litri e litri di sangue versato inutilmente ma soprattutto sono sinonimo di morte. Se
nella Preistoria la pelliccia poteva avere una sua ragion d’essere,
oggi il suo utilizzo da parte del genere umano non ha alcun senso se non
quello di soddisfare un’immorale vanità.
Gli animali da pelliccia vengono allevati in gabbie strette e anguste adatte a far risparmiare spazio all’allevatore, ma soprattutto a impedire il movimento
dell’animale che potrebbe rovinare la sua pelliccia. Il benessere
dell’animale dovrebbe valutarsi in base alle 5 libertà cui gli animali
hanno diritto e al rispetto delle esigenze dettate dalle caratteristiche
della singola specie:
- Libertà dalla sete, dalla fame e dalla cattiva nutrizione;
- Libertà di avere un ambiente fisico adeguato;
- Libertà dai danni fisici;
- Libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche normali;
- Libertà dalla paura;
Negli allevamenti non si può certo dire che vengano rispettati i loro diritti!!
Chiusi in piccole gabbie, costretti a muoversi su superfici innaturali che spesso portano al ferimento delle zampe (reti metalliche), isolati dai loro simili, alimentati in maniera innaturale. La loro vita è molto breve
(il tempo necessario perché la loro pelliccia sia utilizzabile) e
poiché non sono animali destinati all’alimentazione umana, le carni non
vengono sottoposte a controlli. Il che permette agli allevatori di
utilizzare composti chimici e farmacologici in grado di tenere in vita
gli animali anche in condizioni così assurde.
Proprio come accade nelle nostre
prigioni, anche per questi esseri viventi vivere in minuscoli e
degradati spazi genera episodi di violenza, automutilazione e aggressività.
Per rendere una minima idea di quanta morte e sofferenza implichi ogni singola pelliccia vi riporto una tabella con il numero di animali necessari per confezionarne una.
Animale | Numero di pelli | |
Agnello droadtail | 30 – 45 | |
Agnello Karakul | 18 – 26 | |
Bob-cat | 15 – 20 | |
Castoro | 16 – 20 | |
Cavallino | 6 – 8 | |
Cincillà | 130 – 200 | |
Coyote | 12 – 16 | |
Criceto | 120 – 160 | |
Ermellino | 180 – 240 | |
Fishe | 18 – 25 | |
Foca (cucciolo) | 5 – 8 | |
Gatto | 20 – 30 | |
Ghiottone | 5 – 7 | |
Lince | 8 – 18 | |
Lontra | 10 – 20 | |
Lupo | 3 – 5 | |
Martora | 40 – 50 | |
Moffetta | 60 – 70 | |
Nutria | 25 – 35 | |
Ocelotto | 12 – 18 | |
Opossum | 30 – 45 | |
Procione | 20 – 35 | |
Puzzola | 50 – 70 | |
Scoiattolo | 120 – 200 | |
Tasso | 10 – 12 | |
Topo muschiato | 60 – 110 | |
Visone | 30 – 50 | |
Volpe | 10 – 20 | |
Wallaby | 20 – 30 | |
Zibellino | 50 – 80 |
Fortunatamente la vendita delle pellicce è in calo ma è in aumento quella degli inserti, ossia
tutto ciò che serve ad ornare giacche, borse, parka, stivali, cappotti
ecc. Questi prodotti di dimensioni ridotte rispetto ad una pelliccia da
indossare comportano lo stesso spargimento di sangue: non si tratta di
un capo d’abbigliamento innocente.
E non fatevi ingannare da chi le spaccia per pellicce sintetiche.
La pelliccia è vera nel 90% dei casi e spesso viene colorata, rasata,
intrecciata o resa più ruvida per essere spacciata per sintetica. Quando
entrate nei negozi per acquistare un capo con inserti in pelliccia finta e super economica state ben attenti, perché la maggior parte delle volte questa pelliccia proviene da cani, gatti o altri malcapitati animali domestici, e viene venduta come sintetica. Questa sorte tocca a tantissimi randagi ma anche a cani o gatti di proprietà con un pelo particolare che da un giorno all’altro vengono sottratti ai propri padroni.
L’utilizzo di qualunque pelliccia è deprecabile.
Bisogna smetterla di associare la pelliccia al lusso. Impariamo a
collegarla a litri di sangue versato, teste mozzate e torture indicibili
inferte agli animali per soddisfare le stupide voglie della mente
umana.
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