Sono passati solo 5 mesi dalla morte del mio cane. Morte che
come sapete è stata causata dall’ingestione
di bocconi avvelenati in una campagna della mia città, durante un
normale pomeriggio di gioco all’aria aperta. Dopo aver lanciato
una petizione su Change.org chiedendo di punire severamente con una legge
ad hoc chi confeziona, detiene e immette sul territorio esche e bocconi
avvelenati ho vissuto nel silenzio assoluto. Silenzio interrotto solo da altre
denunce simili, da altre morti atroci, dalla sofferenza di tante altre persone
che come me hanno perso un amico fedele.
Venerdì, giorno della nuova legislatura, una piccola luce si
è accesa in questo tetro scenario. La presidentessa del Movimento Animalista, Michela Vittoria Brambilla, ha
affermato di aver depositato un “progetto
di legge per il contrasto dell'utilizzo e della detenzione di esche e bocconi
avvelenati”. L’annuncio è stato dato commentando la notizia
dell'avvelenamento di 15 cani a Santa Sofia d'Epiro in Calabria.
"Speriamo che questo Parlamento riesca fare ciò che la precedente maggioranza non ha saputo o voluto fare: trasformare in legge l'ordinanza ministeriale, reiterata ogni anno, e rafforzarla introducendo nel codice penale un articolo specifico che punisca chi prepara, miscela, detiene, utilizza, colloca o abbandona esche o bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte di una persona o di un animale. L'uso del veleno o di bocconi altrimenti resi letali è purtroppo cosa di tutti i giorni laddove, soprattutto nel Sud, il randagismo è diventato un'emergenza, perché qualcuno pensa risolvere il problema con un macabro e inaccettabile fai-da-te, o altrove semplicemente in odio agli animali. È indispensabile dare la sveglia ai soggetti cui le leggi vigenti (non quelle a venire) affidano compiti evidentemente disattesi: i prefetti, i sindaci, le aziende sanitarie” ha dichiarato la deputata di Forza Italia.
"Speriamo che questo Parlamento riesca fare ciò che la precedente maggioranza non ha saputo o voluto fare: trasformare in legge l'ordinanza ministeriale, reiterata ogni anno, e rafforzarla introducendo nel codice penale un articolo specifico che punisca chi prepara, miscela, detiene, utilizza, colloca o abbandona esche o bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte di una persona o di un animale. L'uso del veleno o di bocconi altrimenti resi letali è purtroppo cosa di tutti i giorni laddove, soprattutto nel Sud, il randagismo è diventato un'emergenza, perché qualcuno pensa risolvere il problema con un macabro e inaccettabile fai-da-te, o altrove semplicemente in odio agli animali. È indispensabile dare la sveglia ai soggetti cui le leggi vigenti (non quelle a venire) affidano compiti evidentemente disattesi: i prefetti, i sindaci, le aziende sanitarie” ha dichiarato la deputata di Forza Italia.
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