L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso la mappatura dei livelli di inquinamento nelle città di tutto il mondo, uno studio che rappresenta un chiaro invito ad agire per eliminare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Si tratta della più completa mappatura dei livelli di inquinamento delle città a livello globale disponibile ad oggi.
“I dati mostrano che la dipendenza dall’energia sporca
rappresenta un rischio per la salute a livello globale: 9 persone su 10 sono
esposte a livelli di inquinamento dell’aria pericolosi per la salute e
l’inquinamento dell’aria è responsabile ogni anno di milioni di morti premature”
dichiara Andrea Boraschi, responsabile campagna Trasporti Greenpeace Italia.
“L’aumento dell’utilizzo di carbone, petrolio e gas nel 2017, che implica non solo una crescita delle emissioni di CO2 ma anche quella delle emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera, rappresenta un grave rischio per la salute delle persone e necessita di un’azione immediata. Per assicurare aria pulita per tutti e salvare vite umane, i governi devono stabilire con urgenza scadenze improrogabili e piani d’azione per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria. Per raggiungerli è necessaria una transizione veloce a fonti di energia pulite e trasporti sostenibili” conclude Boraschi.
Il rapporto dell’OMS ha evidenziato che:
- A livello globale, 15 fra le 20 città maggiormente inquinate sono in India, mentre 16 delle città maggiormente inquinate nell’Unione europea si trovano in Polonia. L’India, uno dei paesi maggiormente colpiti dagli impatti dell’inquinamento dell’aria sulla salute, sta mettendo a punto un piano nazionale, ma mancano ancora degli obiettivi precisi.
- A livello globale, 15 fra le 20 città maggiormente inquinate sono in India, mentre 16 delle città maggiormente inquinate nell’Unione europea si trovano in Polonia. L’India, uno dei paesi maggiormente colpiti dagli impatti dell’inquinamento dell’aria sulla salute, sta mettendo a punto un piano nazionale, ma mancano ancora degli obiettivi precisi.
- Nel 70 per cento delle città per cui sono disponibili
dati, i livelli di inquinamento da polveri sottili (PM2.5) superano le linee
guida dell’OMS, con l’80 per cento delle città dell’Unione Europea e il 96 per
cento dei Paesi in via di sviluppo che soffrono a causa dei livelli di
inquinamento troppo elevati.
- I dati dell’OMS evidenziano dei progressi straordinari in
Cina, dove gli investimenti in energia pulita, un piano nazionale contro
l’inquinamento dell’aria e i rigidi standard sulle emissioni hanno prodotto dei
progressi eccezionali, con un livello medio di PM2.5 nelle città disponibili a
fornire i dati diminuito fino al 30 per
cento dal 2013 al 2016. Ad ogni modo, il livello medio di PM2.5 nelle città
campionate è cinque volte superiore a quello stabilito dalle linee guida
dell’OMS, e ciò evidenzia la necessità di stabilire nuovi obiettivi e misure
più ambiziose.
- Il monitoraggio della qualità dell’aria necessita di
essere urgentemente ampliato, in particolare in Asia meridionale, nel Sud est
asiatico e nell’Africa Subsahariana. Il Sud est asiatico e l’Africa forniscono
dati sulla qualità dell’aria solo in 92 città, un numero inferiore all’intera Austria.
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