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venerdì 12 settembre 2014

Pelliccia finta o sintetica? Macché! Per confezionarle scuoiano cani, gatti e altri animali domestici



 Quanti di voi hanno un cane? Immaginate che un giorno qualcuno lo rapisca, lo stordisca violentemente, lo scuoi e venda la sua pelliccia (perché il manto del cane è la sua pelliccia) al fabbricante di turno per confezionare cappucci, borse e altri accessori. Quando entrate nei negozi per acquistare un capo con inserti in pelliccia finta e super economica, state ben attenti perché la maggior parte delle volte questa pelliccia proviene da cani, gatti o altri malcapitati animali domestici, e viene spacciata per sintetica. Questa sorte tocca a tantissimi randagi ma anche a cani o gatti di proprietà con un pelo particolare che da un giorno all’altro vengono sottratti ai propri padroni.
L'utilizzo di qualunque pelliccia è deprecabile. Bisogna smetterla di associare la pelliccia al lusso. Impariamo a collegarla a litri di sangue versato, teste mozzate e torture indicibili inferte agli animali per soddisfare le stupide voglie della mente umana. Fortunatamente in Italia è illegale commercializzare capi d'abbigliamento con pelli e pellicce di cani o gatti. Eppure, può capitare di trovarne, perciò se la legge non presta attenzione a tutte le denunce, facciamolo noi. In realtà, in caso di dubbio si potrebbero perfino chiamare i Carabinieri (del NOE, Carabinieri Nucleo Ecologico). 

venerdì 18 ottobre 2013

ELENCO PETIZIONI CONTRO LA PRODUZIONE E IL COMMERCIO DI PELLICCE




Sapete qual è una delle tante pratiche usate per uccidere gli animali da pelliccia? L’impalamento, una pratica antica e aberrante che in passato è stata usata anche per uccidere schiavi e traditori. Questa forma di tortura consiste nell’infilzare il condannato con un palo di legno che partendo dall’ano si fa strada nel suo corpo per poi trovare una via d’uscita in una scapola o direttamente in bocca. Disgustoso vero? Pensate che per confezionare le pellicce, moltissimi animali bellissimi e innocenti subiscono questa dolorosissima tortura mentre sono ancora vivi. In questo modo oltre a provocare una morte atroce si contribuisce all’estinzione di moltissime specie. Se si vuole far cessare la commercializzazione di pellicce e derivati, bisogna fermare per prima cosa gli stilisti che continuano a proporle. Vi chiedo cinque minuti per firmare queste petizioni contro gli allevamenti e la vendita di pellicce.


 

lunedì 26 agosto 2013

Abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia: FIRMA ANCHE TU!


Le associazioni essereAnimali e Nemesi Animale hanno svolto un'investigazione che documenta le condizioni negli allevamenti di visoni in Italia, le cui immagini mostrano animali prigionieri per tutta la vita in gabbie affollate e piccolissime. Sono stati documentati casi di numerosi visoni feriti, alla testa, agli occhi e alle zampe, stressati, con comportamenti compulsivi e stereotipati, costretti a vivere anche accanto ai cadaveri dei loro simili. Queste condizioni di vita sono comunque l'anticamera ad una morte atroce, che sopraggiunge quando i visoni vengono gettati all'interno di un'apposita camera a gas. La prigionia negli allevamenti stravolge completamente le esigenze e le necessità dei visoni, animali amanti dell'acqua e di lunghe nuotate, capaci in natura di percorrere chilometri in un solo giorno, costretti invece a vivere in gabbia e privati dell'acqua, dell'erba, della libertà.
Diversi Paesi hanno già vietato gli allevamenti di animali da pelliccia (o hanno determinato la data entro cui tale attività sarà vietata), tra cui: Gran Bretagna, Olanda, Austria, Croazia e Bosnia. Chiediamo ai Ministeri competenti di attivarsi immediatamente per abolire anche in Italia l'allevamento di visoni e di tutti gli altri animali cosiddetti da pelliccia, perchè una pratica così crudele e ingiustificata non può essere in alcun modo tollerata.

lunedì 28 gennaio 2013

Scrivo questo post per tutti coloro che desiderano o posseggono una pelliccia di volpe

Pelliccia di volpe rossa. Pelliccia di volpe bianca. Pelliccia di volpe argentata. Pellicce di volpe della Groenlandia. Pelliccia di volpe nera. Cappello di pelliccia di volpe. Collo di pelliccia di volpe. Inserti di pelliccia di volpe. Volpe in saldo. E così via. Sapete cosa c’è dietro i 480.000 risultati che Google fornisce in 0,21 secondi?


Quando grandi e piccole firme espongono in vetrina o lasciano sfilare in passerella costosissime pellicce tralasciano un particolare: quei capi d’abbigliamento sono il prodotto di infinito dolore, di litri e litri di sangue versato inutilmente ma soprattutto sono sinonimo di morte. Se nella Preistoria la pelliccia aveva una sua ragion d’essere oggi il suo utilizzo da parte del genere umano non ha alcun senso se non quello di soddisfare un’immorale vanità. Oggi le volpi destinate a diventare pelliccia nascono, vivono e muoiono in minuscole gabbie metalliche di allevamenti intensivi. Nella maggior parte dei casi queste prigioni sono esposte al freddo al vento gelido per infoltire meglio il manto degli animali che, stipati al loro interno come sardine, si feriscono gravemente le zampe sul fondo di rete metallica costruito in modo da far passare le deiezioni e non contaminare il pelo. Ma tanto delle loro zampe non importa a nessuno perché l’allevatore le mozza e le getta via. Proprio come accade nelle nostre prigioni, anche per questi esseri viventi vivere in minuscoli e degradati spazi genera episodi di violenza, automutilazione e aggressività. Quando arriva il fatidico momento alle volpi vengono applicati elettrodi che scaricano corrente tra l’ano e il muso per rendere il manto ancora più fluente (questo metodo è legalmente consentito in ogni parte del mondo ed è utilizzato anche per cincillà, visoni e muramasky). Ovviamente la morte di queste povere bestie avviene dopo atroci e strazianti sofferenze che portano i loro cuori a scoppiare. E nel caso in cui l’elettricità non riesca a far stramazzare al suolo l’animale ecco che gli allevatori intervengono con iniezioni intrapolmonari di sostanze letali che provocano ulteriori momenti di agonia; oppure ne fanno a pezzi il cranio, tanto la testa sarà cestinata insieme alle zampe.