"Gran parte dell'Abruzzo è a rischio
idrogeologico". A sostenerlo è' il WWF Abruzzo, secondo cui gran parte degli argini sono di fatto
abbandonati e mancano addirittura dati attendibili sulle
portate dei fiumi. Inoltre, quasi 17mila siti sono a rischio frane e
secondo il Piano Stralcio per la difesa dalle alluvioni della
Regione, i punti piu' critici per i fiumi sono Popoli
sull'Aterno-Pescara, Pineto sul Vomano e Castel di Sangro sul
Sangro. Molti comuni costieri del teramano sono a forte
rischio per bacini minori, come il Cerrano e il Calvano.
Secondo uno studio della Regione del 2004, circa 300 ponti
sono in gravissimo stato di conservazione, molti dei quali sono
interessati da frane, e necessitano di interventi di
manutenzione. Per il WWF si continua a progettare e a costruire
in aree a fortissimo rischio di esondazione spendendo o
programmando la spesa di decine di milioni di euro di fondi
pubbblici. "In
Abruzzo - ha detto Augusto De Sanctis, referente acque del WWF
- si continua a scommettere su grandi opere da veri megalomani
come, ad esempio, la strada pedemontana Abruzzo-Marche che per
il solo tratto Capsano - Bisenti prevede la spesa di 180
milioni di euro di fondi pubblici. Allo stesso tempo ci sono
sindaci che in provincia di Teramo segnalano l'abbandono di
importanti tratti di argini fluviali con progetti di
manutenzione fermi per mancanza di denaro. Inoltre, ancora non si capisce come si troveranno i fondi per
ripagare i danni dell'alluvione del 2010 nel teramano. Bisogna dare risorse all'Autorita' di bacino per
identificare le aree a rischio per tutti i fiumi e non solo per
i principali e aggiornare i dati su portate e stato degli
argini. Intanto non vogliamo piu' sentire
proposte di opere pubbliche o private in aree a rischio frana o
esondazione. Inoltre servono gli interventi sui fiumi e sugli
argini per spostarli il piu' possibile dal letto ordinario del
fiume. Le sistemazioni di frane e fiumi
dovrebbero essere fatte con interventi di ingegneria
naturalistica che assicurano il territorio mantenendo la sua
qualita' ambientale. All'estero e' normale assoggettare i progetti di dragaggio alla
Valutazione di incidenza ambientale prevista dalla legge per
tutti i casi in cui un'attivita', anche estena al sito, puo'
comportare un impatto sulla sua naturalità".Secondo uno studio della Regione del 2004, circa 300 ponti
Fonte: WWF Abruzzo
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