mercoledì 9 novembre 2011

L'ABRUZZO E' A RISCHIO IDROGEOLOGICO


"Gran parte dell'Abruzzo è a rischio idrogeologico". A sostenerlo è' il WWF Abruzzo, secondo cui gran parte degli argini sono di fatto abbandonati e mancano addirittura dati attendibili sulle portate dei fiumi. Inoltre, quasi 17mila siti sono a rischio frane e secondo il Piano Stralcio per la difesa dalle alluvioni della Regione, i punti piu' critici per i fiumi sono Popoli sull'Aterno-Pescara, Pineto sul Vomano e Castel di Sangro sul Sangro. Molti comuni costieri del teramano sono a forte rischio per bacini minori, come il Cerrano e il Calvano.
  Secondo uno studio della Regione del 2004, circa 300 ponti
sono in gravissimo stato di conservazione, molti dei quali sono interessati da frane, e necessitano di interventi di manutenzione. Per il WWF si continua a progettare e a costruire in aree a fortissimo rischio di esondazione spendendo o programmando la spesa di decine di milioni di euro di fondi pubbblici"In Abruzzo - ha detto Augusto De Sanctis, referente acque del WWF - si continua a scommettere su grandi opere da veri megalomani come, ad esempio, la strada pedemontana Abruzzo-Marche che per il solo tratto Capsano - Bisenti prevede la spesa di 180 milioni di euro di fondi pubblici. Allo stesso tempo ci sono sindaci che in provincia di Teramo segnalano l'abbandono di importanti tratti di argini fluviali con progetti di manutenzione fermi per mancanza di denaro. Inoltre, ancora non si capisce come si troveranno i fondi per ripagare i danni dell'alluvione del 2010 nel teramano. Bisogna dare risorse all'Autorita' di bacino per identificare le aree a rischio per tutti i fiumi e non solo per i principali e aggiornare i dati su portate e stato degli argini. Intanto non vogliamo piu' sentire proposte di opere pubbliche o private in aree a rischio frana o esondazione. Inoltre servono gli interventi sui fiumi e sugli argini per spostarli il piu' possibile dal letto ordinario del fiume. Le sistemazioni di frane e fiumi  dovrebbero essere fatte con interventi di ingegneria naturalistica che assicurano il territorio mantenendo la sua qualita' ambientale. All'estero e' normale assoggettare i progetti di dragaggio alla Valutazione di incidenza ambientale prevista dalla legge per tutti i casi in cui un'attivita', anche estena al sito, puo' comportare un impatto sulla sua naturalità".
Fonte: WWF Abruzzo

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