Difendere
la biodiversità del mare Adriatico. È questo l’imperativo delle associazioni
ambientaliste WWF Puglia, Ambiente e/è Vita, Folgore e Demetra che denunciano
l’imminente invasione “straniera” per la ricerca di idrocarburi al largo delle
coste adriatiche.
AIR
GUN, UNA PISTOLA PUNTATA CONTRO LA VITA
Sono
tre le società estere che hanno presentato al Ministero dell’Ambiente ed al
Ministero dello Sviluppo Economico le istanze di permesso per la ricerca di
idrocarburi in mare: la Petroceltic Else per la zona marina
delle Isole Tremiti, la Northern Petroleum per il tratto di
mare antistante le coste che vanno da Bari fino a Leuca e la Spectrum Geo per tutta la costa
pugliese. Quest’ultima trivellerà al largo delle coste della provincia di
Barletta – Andria – Trani, in prossimità del Posidoneto S. Vito, mediante
l'utilizzo di air-gun, ovvero
cannoni pneumatici che sparano onde acustiche sui fondali per valutare la
risposta sismica.
Una
tecnica invasiva che verrà utilizzata in tutto il Mar Adriatico
meridionale per
una lunghezza di 3.898 Km, pari ad una superficie complessiva di 30.297
Km2, il 23% di tutto il bacino, costeggiando in toto le coste
pugliesi per una superficie 16.169 Km2 .
ALLARME
BIODIVERSITA’
È
evidente l’allarme per le sorti delle nostre coste, considerando la vastità di
superficie marina che si vuole sottoporre all’attività di prospezione con una
tecnica che è notoriamente riconosciuta come fonte di inquinamento ad alto
impatto sull’ecosistema marino, già flagellato dall’Ostrepsis ovata (alga tossica), dal
fenomeno dell’inquinamento chimico (dicloroetano e acrilonitrile) e dallo
smaltimento dei residuati bellici (iprite).
Per
la caratteristica della salinità delle sue acque, dovuta all’abbondanza di fiumi
che vi sfociano e la varietà dei fondali, spesso sabbiosi e poco inclinati ma
non di rado anche rocciosi, il mare Adriatico rappresenta una vera e propria
riserva di biodiversità che ospita molluschi bivalvi come le vongole
(Chamelea gallina), le telline (Tellina spp.) la sogliola
(Solea vulgaris) e la tracina (Trachinus draco). Importantissima è
la presenza di grandi vertebrati come le tartarughe marine, i delfini e i
cetacei, specie che negli ultimi anni hanno subito durissimi colpi dall’impatto
antropico devastante. Ricordiamo lo spiaggiamento dei capodogli a Cagnano Varano
(FG), la morte di circa cinquanta delfini nel 2011 solo lungo le coste pugliesi
e il recupero di centinaia di esemplari di Caretta caretta in agonia. L’air-gun, influenza con effetti
devastanti il comportamento e l'attività vitale della flora e della fauna
presenti nella zona di mare interessata.
CONTRARI E
COMBATTIVI
Il
WWF recentemente si è opposto dinnanzi al TAR ed ha ottenuto la sospensione
delle attività di trivellazione per la ricerca di idrocarburi nel mare
delle Isole Tremiti (Foggia) fino al 22 marzo prossimo. Le associazioni Demetra,
Folgore e Ambiente e/è Vita hanno denunciato pubblicamente con numerosi
interventi questa situazione. Le istituzioni solo nel caso delle Tremiti si sono
costituite in giudizio, mentre il Consiglio Regionale ha varato la proposta di
legge rivolta alle Camere dei Deputati e del Senato: “Divieto di
prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico,
applicato anche ai procedimenti autorizzatori avviati e non conclusi alla data
di entrata in vigore della presente legge” (pubblicata nel
B.U.R.P. n.126 del 11agosto 2011.
L’APPELLO
Tutto questo non
basta, la minaccia incombe ed è imminente. Gli Enti locali, i rappresentanti del
mondo politico, pescatori, commercianti, operatori turistici, sindaci ed
assessori all’ambiente, unitamente ai rappresentanti della società civile e ai
cittadini pugliesi devono manifestare la propria contrarietà alla presenza di
infrastrutture petrolifere nei propri litorali, richiedendo l'annullamento dei
permessi di ricerca già rilasciati ed il diniego a rilasciarne altri.
Se è vero che l’Assessore regionale
all’Ambiente Lorenzo Nicastro ha dichiarato “siamo di fronte ad una frenetica corsa
all’oro, come del resto testimoniano le numerosissime richieste pervenute in
Regione” gli chiediamo di impegnarsi a sostenere le nostre istanze di blocco
delle trivellazioni. Analogo appello rivolgiamo al Presidente Vendola che in
passato si è dimostrato sensibile alle nostre legittime
rivendicazioni.
Non escludiamo di avviare una raccolta
firme per petizione popolare in tutta la BAT per difendere l’ambiente,
l’ecosistema marino, il turismo e l’intero territorio pugliese. A tal fine
abbiamo contattato la Prof.ssa Maria
Rita D'Orsogna, ricercatrice
presso la California State University
at Nordhoff St., Mathematic Department Los Angeles (USA), che ha aderito alla
nostra iniziativa.
Fonte: comunicato stampa congiunto WWF Puglia
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