venerdì 16 novembre 2012

Il business dei rifiuti nel sud barese: i possibili interventi


Con il 17% di raccolta differenziata (dati gennaio-settembre 2012) la Puglia si colloca tra le regioni meno virtuose in materia di gestione dei rifiuti e persino con una percentuale inferiore alla media delle regioni del sud (24%).
Il WWF ha patrocinato e divulgato il libro L’ultimo chiuda la discarica che denuncia gli illeciti ambientali perpetuatisi negli ultimi 40 anni in contrada Martucci. "Oggi si sta facendo luce su tutto ciò, e anche sui colpevoli, ed è per questo che il WWF si costituirà parte civile del processo a carico dei gestori degli impianti oggetto d’indagine" ha affermato il presidente del WWF Puglia Leonardo Lorusso.
Ma il problema rifiuti si deve combattere su più fronti. Innanzitutto è bene evidenziare che ci sono due Puglie diverse, e che esiste una Puglia riciclona; è il caso di citare l’ATO Brindisi 2 che con il 40% di raccolta differenziata si pone quasi a livelli del nord (con comuni quali, ad esempio, S. Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Torre Santa Susanna che mantengono un trend oltre il 50% da oltre un anno).
Nel sud barese, forse non per caso, le percentuali di raccolta differenziata si mantengono basse: i i fanalini di coda Conversano (12%) e Putignano (14%), Polignano a mare e Gioia d. Colle 21%, Monopoli 20%, Castellana Grotte 16%. Non possiamo dimenticare il comune di Rutigliano che si attesta nel 2012 sull’80% di raccolta differenziata: un autentico miracolo che ci permette di dire che anche al sud si può differenziare
, innanzitutto se c’è la volontà politica. Anche Mola di Bari, al 39% medio mensile, fa ben sperare con il 60% nel mese di ottobre.


Non è facile sintetizzare le soluzioni alla problematica rifiuti, ma sicuramente il WWF vuole dare degli input:

1.      ai comuni affinché possano avviare con tutta fretta dei servizi innovativi che, grazie a dei capitolati d’appalto stringenti per le ditte appaltatrici, possano obbligare le stesse ditte a realizzare una raccolta differenziata spinta con il sistema del porta a porta e con l’ausilio di centri multimateriali di raccolta comunale (per i rifiuti di meno frequente produzione come ingombranti, pc, monitor, pile, farmaci, …);

2.      agli enti sovraordinati (regione, provincia, neocostituiti Ambiti di Raccolta Ottimale) affinché promuovano la realizzazione di infrastrutture e impianti; per quale motivo in alcune province della Puglia non vi sono impianti di compostaggio? Perché la Regione, che tanto si è attivata per la realizzazione di impianti di biostabilizzazione, non da impulso alla costruzione di impianti che permettano il recupero della frazione organica (oltre il 50% dei rifiuti prodotti)? Perché non si mantengono separati i ruoli dei gestori delle vari fasi di gestione rifiuti (raccolta differenziata, incenerimento, discarica, …)? E' emblematico il caso di Conversano, dove è stata affidata in via provvisoria la gara per il servizio igiene alla Lombardi Ecologia, stessa ditta che partecipa alla società di gestione dell’impianto di bacino per la biostabilizzazione dei rifiuti indifferenziati e la produzione di CDR. Senza considerare che una legge regionale recente ha bloccato le procedure per la raccolta a livello di comune e ha introdotto gli ambiti di raccolta ottimali (Mola, Polignano, Monopoli e Conversano sono stati inseriti in uno di essi);

Un tipico impianto di compostaggio funziona in questo modo

Il WWF è disponibile, con le proprie strutture territoriali a supportare enti pubblici e cittadini in attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale, ma servirà un grande coraggio politico, come quello dimostrato dai suindicati comuni brindisi succitati o dal comune di Rutigliano.
fonte: comunicato stampa wwf puglia

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