Finalmente è stata fatta
giustizia per Whisky, l’anziano cocker avvolto in un sacchetto di plastica e lanciato
crudelmente nel bidone dei rifiuti. Le guardie zoofile dell’Enpa, grazie ad una proficua indagine
lampo, sono riuscite a identificare il colpevole di tale gesto. Si tratta ovviamente del suo padrone,
un uomo che in passato faceva parte delle forze dell’ordine e che per
giustificarsi quest’azione brutale ha detto di aver pensato che il cane fosse
morto. Ma se pensava che il suo fedele compagno fosse realmente deceduto, come
mai gli ha praticamente aperto la schiena con un coltello, ha estratto il
microchip e l’ha gettato via? Così nessuno poteva risalire a lui? Certo, infatti
gli investigatori del Sista (il nucleo
diretto da Alessandro Quercioli che combatte gli abbandoni di animali) non
hanno creduto a una sola parola. Non ciresta che sperare in una giusta pena.
Whisky è attualmente ricoverato
nella clinica veterinaria fiorentina “24
ore” (in cui era arrivato in stato comatoso grazie al pronto interveto di
una signora che aveva dato l’allarme udendo i suoi interminabili e strazianti
guaiti) e seppur lentamente le sue condizioni stanno migliorando. C’è da dire
che l’uomo ha scaricato il suo cane nel cassonetto nonostante questo fosse
affetto da gravi problemi cardiaci e renali. Evidentemente colui che gli ha
tenuto compagnia e l’ha amato incondizionatamente per più di dieci anni era
diventato un enorme e forse inutile peso.
Fonte: La Nazione
Nessun commento:
Posta un commento