Avete capito
bene: se adottate un cane non pagate la
Tares (la costosa tassa sui rifiuti e i servizi di recente introduzione ). A
inaugurare questa bellissima iniziativa è stato il comune siciliano di Solarino, in cui verrà erogato un
contributo pari alla tassa per un massimo di 750 euro. Il sindaco Sebastiano
Scorpo ha precisato che la proposta ha valore solo su un singolo immobile e che
non può essere comprensiva dell’addizionale statale: «Lo abbiamo fatto per tre motivi: perché rispettiamo gli animali, per
aiutare le famiglie e per fare risparmiare l’ente. Noi spendiamo circa 1.500
euro all’anno per ogni animale ospitato al canile». Ora molti altri comuni
hanno deciso di seguire il buon esempio. A Lecce,
per esempio, si otterrà un abbattimento di 300 euro per il biennio 2014-2015. A
Bordeno l’esenzione sarà totale per
l’adozione di uno dei 23 cani ospitati nel canile della Lega Nazionale del Cane
di Ferrara.
È ovvio che
queste adozioni sono da considerarsi
effettive, quindi soggette a tutti i
controlli del caso: non solo sarà vagliata l’idoneità della famiglia (come di
norma avviene nelle procedure di adozione) ma vi saranno anche dei controlli
periodici ‘a sorpresa’ per evitare che l’iniziativa sia intesa dai furbetti
come un modo per sbarazzarsi di una spesa poco gradita e poi del nuovo compagno
a quattro zampe. Garantendo seriamente una nuova vita ma soprattutto una
famiglia a tanti pelosetti sfortunati, non solo eseguirete una buona azione, ma
contribuirete notevolmente alla riduzione delle spese dell’amministrazione
pubblica. Il fenomeno del randagismo,
infatti, costringe ogni anno i comuni italiani a investire ingenti quantità di
denaro.
I cani in libera circolazione devono essere catturati e consegnati al
canile comunale, che si deve poi occupare delle vaccinazioni di base e del mantenimento
degli esemplari finché non si trovano le famiglie disposte ad adottarli. Spesso
sopraggiunge anche la necessità dell’intervento di sterilizzazione, che prevede
costi ingenti soprattutto per i comuni più piccoli.
Fra le ultime
città ad aggiungersi alla lista, vi è ora Avellino.
«Miriamo a un maggiore coinvolgimento dei
cittadini e delle associazioni nel contrasto al fenomeno del randagismo. Siamo fermamente
convinti che favorire iniziative di “cittadinanza attiva” sia indispensabile
per un’efficace gestione dei sevizi di pubblico interesse. Si pensa anche a una
struttura recettiva che non abbia le caratteristiche di un luogo di reclusione,
ma nella quale gli animali possano interagire costantemente con le persone e
con l’ambiente che li circonda» ha dichiarato l’assessore dell’ambiente Giuseppe
Ruberto a TgCom24.
Con questa
lodevole iniziativa le famiglie ci guadagnerebbero in termini economici ed
emotivi mentre i comuni otterrebbero un notevole risparmio sui fondi da
destinare ad altri lavori o iniziative, dal momento che risulta più economico
corrispondere la Tares che non mantenere ogni singolo abitante di un canile. Che
ne pensate?
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