martedì 5 novembre 2013

Niente Tares per chi adotta un cane randagio - La Sicilia è la prima a sposare l'iniziativa




Avete capito bene: se adottate un cane non pagate la Tares (la costosa tassa sui rifiuti e i servizi di recente introduzione ). A inaugurare questa bellissima iniziativa è stato il comune siciliano di Solarino, in cui verrà erogato un contributo pari alla tassa per un massimo di 750 euro. Il sindaco Sebastiano Scorpo ha precisato che la proposta ha valore solo su un singolo immobile e che non può essere comprensiva dell’addizionale statale: «Lo abbiamo fatto per tre motivi: perché rispettiamo gli animali, per aiutare le famiglie e per fare risparmiare l’ente. Noi spendiamo circa 1.500 euro all’anno per ogni animale ospitato al canile». Ora molti altri comuni hanno deciso di seguire il buon esempio. A Lecce, per esempio, si otterrà un abbattimento di 300 euro per il biennio 2014-2015. A Bordeno l’esenzione sarà totale per l’adozione di uno dei 23 cani ospitati nel canile della Lega Nazionale del Cane di Ferrara.
È ovvio che queste adozioni sono da considerarsi effettive, quindi soggette a tutti i controlli del caso: non solo sarà vagliata l’idoneità della famiglia (come di norma avviene nelle procedure di adozione) ma vi saranno anche dei controlli periodici ‘a sorpresa’ per evitare che l’iniziativa sia intesa dai furbetti come un modo per sbarazzarsi di una spesa poco gradita e poi del nuovo compagno a quattro zampe. Garantendo seriamente una nuova vita ma soprattutto una famiglia a tanti pelosetti sfortunati, non solo eseguirete una buona azione, ma contribuirete notevolmente alla riduzione delle spese dell’amministrazione pubblica. Il fenomeno del randagismo, infatti, costringe ogni anno i comuni italiani a investire ingenti quantità di denaro.
I cani in libera circolazione devono essere catturati e consegnati al canile comunale, che si deve poi occupare delle vaccinazioni di base e del mantenimento degli esemplari finché non si trovano le famiglie disposte ad adottarli. Spesso sopraggiunge anche la necessità dell’intervento di sterilizzazione, che prevede costi ingenti soprattutto per i comuni più piccoli.
Fra le ultime città ad aggiungersi alla lista, vi è ora Avellino. «Miriamo a un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni nel contrasto al fenomeno del randagismo. Siamo fermamente convinti che favorire iniziative di “cittadinanza attiva” sia indispensabile per un’efficace gestione dei sevizi di pubblico interesse. Si pensa anche a una struttura recettiva che non abbia le caratteristiche di un luogo di reclusione, ma nella quale gli animali possano interagire costantemente con le persone e con l’ambiente che li circonda» ha dichiarato l’assessore dell’ambiente Giuseppe Ruberto a TgCom24.
Con questa lodevole iniziativa le famiglie ci guadagnerebbero in termini economici ed emotivi mentre i comuni otterrebbero un notevole risparmio sui fondi da destinare ad altri lavori o iniziative, dal momento che risulta più economico corrispondere la Tares che non mantenere ogni singolo abitante di un canile. Che ne pensate?

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