“Non posso nascondere l’emozione per questo evento che si può definire storico per la nostra comunità”. È questo il commento a caldo del dott. Mauro Sasso, vice presidente del WWF Puglia che ha contribuito al raggiungimento del traguardo consegnando un articolato dossier e suggerendo il nome della futura AMP. “Dopo essere stati ricevuti il mese scorso al Ministero per l’Ambiente – continua Sasso – ci
siamo resi conto che finalmente, dopo tante battaglie ambientaliste, si
era ad un momento di svolta. Dobbiamo ringraziare la sensibilità
istituzionale del Ministro Orlando, la sapiente mediazione dell’On. Boccia e
dei suoi più stretti collaboratori se oggi salutiamo una nuova area di
interesse naturalistico nelle acque antistanti la costa tra Bisceglie e
Molfetta”. Esprime soddisfazione anche il WWF Italia che, come dichiarato dal Consigliere Nazionale Avv. Antonio de Feo,
ritiene di primaria importanza la scelta di avviare formalmente
l'istituzione dell'Area Marina Protetta delle "Grotte di Ripalta - Torre
Calderina", inquadrandosi quale obiettivo della più ampia politica per
la tutela della biodiversità del Programma Mediterraneo del WWF
International. Una delle problematiche emerse in questi ultimi anni riguarda le azioni di tutela dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) definiti dalla Direttiva Comunitaria 92/43/CEE. In Puglia la presenza dei SIC marini coincide largamente con la distribuzione di Posidonia oceanica. Attualmente questi erbari
non beneficiano di iniziative di conservazione, ad eccezione di quelli
compresi nelle aree marine protette di Torre Guaceto, Tremiti e Porto
Cesareo ed, essendo particolarmente vulnerabili, in questi ultimi anni si è verificata una forte regressione e depauperamento delle praterie di Posidonia. Tuttavia
recentissimi studi universitari hanno evidenziato che lungo la costa
pugliese insiste una cintura di coralligeno, i cosiddetti
biocostruttori, per i quali l’Unione Europea ha chiesto
all’Italia uno sforzo teso all’individuazione di queste emergenze
naturalistiche ed ecologiche, affinché si possa incrementare la
superficie di mare protetta, così come sta accadendo in Francia e Gran
Bretagna. L’istituzione della nuova area di reperimento Grotte di Ripalta - Torre Calderina, partendo dall’esistenza del SIC “Posidonieto S. Vito”, risponde a queste aspettative e consentirà di studiare gli habitat e quindi programmare le migliori strategie di conservazione. “Abbiamo in mente il modello di Torre Guaceto – conclude Sasso – dove
l’ottima capacità organizzativa del Consorzio di Gestione, nel quale
sono presenti le Amministrazioni locali, il Ministero dell’Ambiente e il
WWF, ha avuto ricadute positive sull’economia, sulla pesca e
sull’ambiente”.
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mercoledì 5 marzo 2014
Avviato l’iter per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Grotte di Ripalta - Torre Calderina
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