Barletta, conosciuta nel mondo come la Città della Disfida ha finalmente la sua sede ENPA, inaugurata domenica 27 novembre. L’Ente Associazioni Protezione Animali è la più grande e antica associazione animalista italiana. Il primo documento risale all’aprile 1871 quando a Torino Giuseppe Garibaldi, Anna Winter e Timoteo Riboli costituirono la “Società Protettrice degli Animali contro i mali trattamenti che subiscono dai guardiani e dai conducenti”. L’ENPA, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente italiano quale associazione nazionale di protezione ambientale, svolge la sua attività in tutti i settori per la tutela, il benessere e la protezione degli animali. L’Ente possiede sull’intero territorio nazionale numerose proprie strutture di ricovero per animali, attraverso le quali realizza gli scopi sociali di garantirne il benessere e sottrarli al rischio di maltrattamenti, promuovendone l’affidamento a privati oppure curando il recupero degli stessi sotto il profilo medico o psicologico. Da oggi Barletta fa parte di questa difficile ma bellissima realtà.
Ho incontrato per voi colei
che – con il prezioso aiuto e supporto della commissaria straordinaria
Simona Sguera – ha dato inizio a tutto, Annarita Distaso,
il cui amore e dedizione per gli animali e per i gatti in particolare
possono aiutare a fare di Barletta un posto migliore. Annarita e Ciccio
Calabrese sono i referenti per la sezione felini ma il loro progetto è
più grande: estendere la protezione a tutti gli animali.
Prima di raggiungere questo
risultato vi abbiamo conosciuto come gruppo “I felini di Barletta”. Da
quanto tempo operate in qualità di volontari sul nostro territorio?
Com’è nato il vostro gruppo e da chi è composto?
Nasciamo nel settembre 2015. Cercavo
persone come me, amanti dei gatti, e poco dopo ho saputo dell’esistenza
di un”gattaro”, ossia Ciccio Calabrese. Con lui abbiamo
cercato altre persone come noi e abbiamo incontrato persone
straordinarie comeTiziana Rotunno, Simona Sguera, Patrizia
Francabandiera, Francesca Cassatella, Carmella Dima, Nunzia Chiariello,
Giorgia Albanese, Mariagrazia Distante e altre ancora. Inizialmente ci
incontravamo in un bar poi si è venuto a creare qualcosa di più
sostanzioso. Ed oggi eccoci qui nella sede ENPA Barletta.
Quali sono i rischi e le problematiche in cui v’imbattete più spesso?
Sicuramente le malattie infettive che
l’animale stesso può trasmettere sia all’uomo che ad altri animali. Un
altro rischio è costituito dalle mamme gatte, molto aggressive e
protettive. Una volta sono stata letteralmente messa all’angolo da una
mamma gatta molto aggressiva e se non avessi avuto la gabbia trappola mi
avrebbe sicuramente ferito il volto. Spesso e volentieri possono
capitare incidenti.
In questo periodo quanti animali avete salvato e fatto adottare?
Abbiamo salvato e trovato una famiglia a circa 17 gatti appartenenti alla categoria “adozioni del cuore” (spesso con gravi patologie o problemi fisici permanenti, ndr).
Tutto ciò in sinergia con il comune di Barletta. I vigili urbani sono
prontamente intervenuti per il primo soccorso, sono state immediatamente
rilasciate le autorizzazioni dal medico asl, è stato attivato il
ricovero presso i veterinari convenzionati, impiantato il microchip,
fatta la documentazione necessaria e infine l’adozione. Molti di questi
animali salvati sono ciechi, paralizzati o tripodi ma siamo riusciti a
trovar loro una casa.
I gatti adottati, tra cui quelli
selvatici, sono molti di più. Circa 60. Abbiamo una grande rete di
volontari estesi al nord Italia – grazie al grande contributo di Paola
Pinoli – che fanno anche riabilitazione comportamentale ai gatti
selvatici rendendoli docili e adottabili. Perciò il gatto che prima
doveva essere rimesso per forza sul territorio circondato dai vari
pericoli della città, ora ha la possibilità di condurre una vita
migliore, al caldo, protetto e amato da una famiglia.
Come reagiscono i cittadini e
l’amministrazione comunale di fronte al vostro operato? Avete
riscontrato atteggiamenti solidali o positivi o silenzio e
menefreghismo?
Trovi cittadini di tutti i tipi. Da
quello che ti dice “brava per quello che fai”, a quelli che ti stringono
la mano o ti fanno i complimenti. Poi trovi i cittadini che non si
spiegano il perché di questa dedizione, quelli che ti dicono “potevi
spendere i soldi diversamente” o “potevi aiutare le persone anziché gli
animali”. Come dico sempre, le mani che operano sono più sacre delle
mani che pregano. Qualsiasi aiuto è lecito, che sia rivolto ad un essere
umano, ad un animale o ad una pianta. Ben venga tutto. Dobbiamo aiutare
il mondo a cambiare. L’universo sarebbe nullo senza le brave persone
che pensano a chi o cosa hanno intorno.
L’amministrazione di Barletta ha attivato
il soccorso h 24 per gli animali d’affezione feriti, in altri comuni è
quasi impensabile, è il sogno di tanti volontari e animalisti. Per noi
questo è già un grandissimo aiuto. Certo potrebbero fare di più ma noi
attendiamo, rispettiamo i loro tempi perché sappiamo che quello che ci
hanno dato è tanto. Oggi riusciamo a salvare tanti animali che prima
morivano da soli per strada nell’indifferenza totale. Se poi dovessero
esserci tempi migliori ben venga.
Quali sono gli obiettivi principali di ENPA Barletta? Siete alla ricerca di altri volontari?
L’obiettivo principale è arginare il
fenomeno del randagismo felino e offrire stallo e rifugio ai piccoli
trovati nei motori auto o da soli. Ci dispiace sterilizzare gli animali
ma solo così si possono contenere le nascite ed evitare la morte di
tanti cuccioli per rino-tracheite, infezioni o incidenti con le
automobili. Con l’urbanizzazione delle città il gatto non riesce più ad
essere un animale nomade, non ha più vita facile. Se prima aveva 7 vite
oggi a stento ne ha solo una. Se vivessimo in montagna saremmo riusciti a
veder nascere tanti cuccioli ma in città è impossibile, specie per la
cattiveria della gente che non si fa scrupoli ad avvelenarli o
maltrattarli. In molti casi non c’è tolleranza verso questi animali.
Siamo sempre alla ricerca di nuovi
volontari. Molti si fanno avanti facendo promesse ma quando vedono che
c’è realmente da lavorare si tirano indietro. Lo comprendiamo perché
molti lavorano. Molta gente però ci sostiene e ci aiuta come può a
portare avanti il nostro progetto, a mantenere attivo il locale ENPA che
funge da casa per tutti i mici in attesa di adozione. Chi non si vuole
sporcare le mani può aiutarci passivamente: può farlo economicamente con
delle piccole donazioni o con il tesseramento che ci aiuta a sostenere
le spese d’affitto della sede o donando alimenti e accessori per la
pulizia e le cure necessarie.
Grazie a persone come Mariagrazia
Distante dell’ENPA abbiamo avuto la modulistica necessaria per “dar
voce” non solo ai gatti di Barletta. Stanno per essere censite le
colonie di Margherita di Savoia in cui è stato dato il permesso per le
sterilizzazioni. Stiamo anche dando una mano alle gattare di Bari per
le adozioni del cuore seguendole personalmente.
Abbiamo trovato (a San Ferdinando e
Trinitapoli) ma stiamo ancora cercando un referente per ogni comune
limitrofo. La situazione a Trani e Andria è ancora un po’ tragica ma ci
stiamo lavorando. Non stiamo pensando solo al nostro orticello, pensiamo
ai gatti di tutti perché sono tutti uguali. Il nostro amore per loro ha
portato all’apertura dei “Felini di Puglia” che stanno attivando un
programma di sterilizzazioni a Brindisi e Lecce.
A volte non ci credo ma dopo tanto lavoro
ce l’abbiamo fatta. Io sono una sognatrice. Ciccio è più razionale. Ci
compensiamo e insieme riusciamo a fare tutto. Siamo una squadra. Stiamo
facendo tante belle cose, tante ne abbiamo fatte e tante altre spero di
poterne fare. Speriamo di fare la differenza in tutta la Bat e in tutta
la Puglia affinché si dica che il sud non è uguale al nord.
Volete lanciare un messaggio o un monito ai vostri concittadini?
Cerchiamo di fare una città a misura
d’animale, in cui animali ed esseri umani possano vivere in simbiosi.
L’essere umano deve rispettare gli spazi dell’animale. Dico ai cittadini
di essere pazienti. Di non avere timore se per strada vedono una
cuccetta o una ciotola d’acqua. I gatti hanno freddo come abbiamo freddo
noi e non è bello vedere un animale morto di freddo o di fame sulla
strada. Cose che purtroppo accadono ancora.
Grazie per avermi dedicato il vostro tempo e grazie per il vostro operato.
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