martedì 29 novembre 2016

Enpa inaugura una sede a Barletta - Intervista alla referente Annarita Distaso


Barletta, conosciuta nel mondo come la Città della Disfida ha finalmente la sua sede ENPA, inaugurata domenica 27 novembre. L’Ente Associazioni Protezione Animali è la più grande e antica associazione animalista italiana. Il primo documento risale all’aprile 1871 quando a Torino Giuseppe Garibaldi, Anna Winter e Timoteo Riboli costituirono la “Società Protettrice degli Animali contro i mali trattamenti che subiscono dai guardiani e dai conducenti”. L’ENPA, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente italiano quale associazione nazionale di protezione ambientale, svolge la sua attività in tutti i settori per la tutela, il benessere e la protezione degli animali. L’Ente possiede sull’intero territorio nazionale numerose proprie strutture di ricovero per animali, attraverso le quali realizza gli scopi sociali di garantirne il benessere e sottrarli al rischio di maltrattamenti, promuovendone l’affidamento a privati oppure curando il recupero degli stessi sotto il profilo medico o psicologico. Da oggi Barletta fa parte di questa difficile ma bellissima realtà.

Ho incontrato per voi colei che – con il prezioso aiuto e supporto della commissaria straordinaria Simona Sguera – ha dato inizio a tutto, Annarita Distaso, il cui amore e dedizione per gli animali e per i gatti in particolare possono aiutare a fare di Barletta un posto migliore. Annarita e Ciccio Calabrese sono i referenti per la sezione felini ma il loro progetto è più grande: estendere la protezione a tutti gli animali.

Prima di raggiungere questo risultato vi abbiamo conosciuto come gruppo “I felini di Barletta”. Da quanto tempo operate in qualità di volontari sul nostro territorio? Com’è nato il vostro gruppo e da chi è composto?
Nasciamo nel settembre 2015. Cercavo persone come me, amanti dei gatti, e poco dopo ho saputo dell’esistenza di un”gattaro”, ossia Ciccio Calabrese. Con lui abbiamo cercato altre persone come noi e abbiamo incontrato persone straordinarie comeTiziana Rotunno, Simona Sguera, Patrizia Francabandiera, Francesca Cassatella, Carmella Dima, Nunzia Chiariello, Giorgia Albanese, Mariagrazia Distante e altre ancora. Inizialmente ci incontravamo in un bar poi si è venuto a creare qualcosa di più sostanzioso. Ed oggi eccoci qui nella sede ENPA Barletta.

Quali sono i rischi e le problematiche in cui v’imbattete più spesso?
Sicuramente le malattie infettive che l’animale stesso può trasmettere sia all’uomo che ad altri animali. Un altro rischio è costituito dalle mamme gatte, molto aggressive e protettive. Una volta sono stata letteralmente messa all’angolo da una mamma gatta molto aggressiva e se non avessi avuto la gabbia trappola mi avrebbe sicuramente ferito il volto. Spesso e volentieri possono capitare incidenti.

In questo periodo quanti animali avete salvato e fatto adottare?
Abbiamo salvato e trovato una famiglia a circa 17 gatti appartenenti alla categoria “adozioni del cuore” (spesso con gravi patologie o problemi fisici permanenti, ndr). Tutto ciò in sinergia con il comune di Barletta. I vigili urbani sono prontamente intervenuti per il primo soccorso, sono state immediatamente rilasciate le autorizzazioni dal medico asl, è stato attivato il ricovero presso i veterinari convenzionati, impiantato il microchip, fatta la documentazione necessaria e infine l’adozione. Molti di questi animali salvati sono ciechi, paralizzati o tripodi ma siamo riusciti a trovar loro una casa.
I gatti adottati, tra cui quelli selvatici, sono molti di più. Circa 60. Abbiamo una grande rete di volontari estesi al nord Italia – grazie al grande contributo di Paola Pinoli – che fanno anche riabilitazione comportamentale ai gatti selvatici rendendoli docili e adottabili. Perciò il gatto che prima doveva essere rimesso per forza sul territorio circondato dai vari pericoli della città, ora ha la possibilità di condurre una vita migliore, al caldo, protetto e amato da una famiglia.

Come reagiscono i cittadini e l’amministrazione comunale di fronte al vostro operato? Avete riscontrato atteggiamenti solidali o positivi o silenzio e menefreghismo?
Trovi cittadini di tutti i tipi. Da quello che ti dice “brava per quello che fai”, a quelli che ti stringono la mano o ti fanno i complimenti. Poi trovi i cittadini che non si spiegano il perché di questa dedizione, quelli che ti dicono “potevi spendere i soldi diversamente” o “potevi aiutare le persone anziché gli animali”. Come dico sempre, le mani che operano sono più sacre delle mani che pregano. Qualsiasi aiuto è lecito, che sia rivolto ad un essere umano, ad un animale o ad una pianta. Ben venga tutto. Dobbiamo aiutare il mondo a cambiare. L’universo sarebbe nullo senza le brave persone che pensano a chi o cosa hanno intorno.
L’amministrazione di Barletta ha attivato il soccorso h 24 per gli animali d’affezione feriti, in altri comuni è quasi impensabile, è il sogno di tanti volontari e animalisti. Per noi questo è già un grandissimo aiuto. Certo potrebbero fare di più ma noi attendiamo, rispettiamo i loro tempi perché sappiamo che quello che ci hanno dato  è tanto. Oggi riusciamo a salvare tanti animali che prima morivano da soli per strada nell’indifferenza totale. Se poi dovessero esserci tempi migliori ben venga.

Quali sono gli obiettivi principali di ENPA Barletta? Siete alla ricerca di altri volontari?
L’obiettivo principale è arginare il fenomeno del randagismo felino e offrire stallo e rifugio ai piccoli trovati nei motori auto o da soli. Ci dispiace sterilizzare gli animali ma solo così si possono contenere le nascite ed evitare la morte di tanti cuccioli per rino-tracheite, infezioni o incidenti con le automobili. Con l’urbanizzazione delle città il gatto non riesce più ad essere un animale nomade, non ha più vita facile. Se prima aveva 7 vite oggi a stento ne ha solo una. Se vivessimo in montagna saremmo riusciti a veder nascere tanti cuccioli ma in città è impossibile, specie per la cattiveria della gente che non si fa scrupoli ad avvelenarli o maltrattarli. In molti casi non c’è tolleranza verso questi animali.
Siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari. Molti si fanno avanti facendo promesse ma quando vedono che c’è realmente da lavorare si tirano indietro. Lo comprendiamo perché molti lavorano. Molta gente però ci sostiene e ci aiuta come può a portare avanti il nostro progetto, a mantenere attivo il locale ENPA che funge da casa per tutti i mici in attesa di adozione. Chi non si vuole sporcare le mani può aiutarci passivamente: può farlo economicamente con delle piccole donazioni o con il tesseramento che ci aiuta a sostenere le spese d’affitto della sede o donando alimenti e accessori per la pulizia e le cure necessarie.
Grazie a persone come Mariagrazia Distante dell’ENPA abbiamo avuto la modulistica necessaria per “dar voce” non solo ai gatti di Barletta. Stanno per essere censite le colonie di Margherita di Savoia in cui è stato dato il permesso per le sterilizzazioni.  Stiamo anche dando una mano alle gattare di Bari per le adozioni del cuore seguendole personalmente.
 Abbiamo trovato (a San Ferdinando e Trinitapoli) ma stiamo ancora cercando un referente per ogni comune limitrofo. La situazione a Trani e Andria è ancora un po’ tragica ma ci stiamo lavorando. Non stiamo pensando solo al nostro orticello, pensiamo ai gatti di tutti perché sono tutti uguali. Il nostro amore per loro ha portato all’apertura dei “Felini di Puglia” che stanno attivando un programma di sterilizzazioni a Brindisi e Lecce.
A volte non ci credo ma dopo tanto lavoro ce l’abbiamo fatta. Io sono una sognatrice. Ciccio è più razionale. Ci compensiamo e insieme riusciamo a fare tutto. Siamo una squadra. Stiamo facendo tante belle cose, tante ne abbiamo fatte e tante altre spero di poterne fare. Speriamo di fare la differenza in tutta la Bat e in tutta la Puglia affinché si dica che il sud non è uguale al nord.

Volete lanciare un messaggio o un monito ai vostri concittadini?
Cerchiamo di fare una città a misura d’animale, in cui animali ed esseri umani possano vivere in simbiosi. L’essere umano deve rispettare gli spazi dell’animale. Dico ai cittadini di essere pazienti. Di non avere timore se per strada vedono una cuccetta o una ciotola d’acqua. I gatti hanno freddo come abbiamo freddo noi e non è bello vedere un animale morto di freddo o di fame sulla strada. Cose che purtroppo accadono ancora.

Grazie per avermi dedicato il vostro tempo e grazie per il vostro operato.

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