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giovedì 1 novembre 2018
World Vegan Day: i Millenial sempre più attenti e sensibili
Il World Vegan Day si celebra l'1 novembre dal 1940, quando cioè è stata fondata la Vegan Society britannica e, in occasione di questa giornata, si promuove la scelta vegan, soprattutto nei suoi aspetti etici di rispetto e affermazione dei diritti di tutti gli animali. Da allora il termine vegan è passato dall’essere un neologismo al definire l’ormai ampia categoria di persone che opta per alimentazione e stile di vita che non prevedono alcun genere di sfruttamento degli animali.
Sempre più veg. In questi anni il numero di consumatori di alimenti veg è cresciuto esponenzialmente, così come quello dei prodotti di alternative vegetali alla carne che nel 2017 ha raggiunto quota 4 miliardi di dollari con un tasso di crescita previsto per il 2025 del 7,6%. In generale la vendita dei prodotti veg è aumentata del 20% rispetto all'anno scorso, del 50% se consideriamo i ‘formaggi', burro, yogurt, gelati e panne vegan e del 9% parlando invece delle bevande veg.
Millenial più sensibili. “Il sensibile spostamento verso le alternative 100% veg è guidato dalla generazione dei Millennial (cioè i nati tra il 1980 e il 2000) che cresciuta in un’epoca caratterizzata da informazione continua e sensibilizzazione su origine del cibo, aspetti etici relativi agli animali e impatto ambientale degli allevamenti (rispetto all’emissione di sostanze inquinanti e al massiccio assorbimento di risorse) sta imprimendo una svolta decisa alle abitudini a tavola, sia in casa che fuori” spiegano dalla LAV.
Categorie:
alimentazione vegana,
animali,
eventi,
vegan
mercoledì 20 dicembre 2017
Perché dire No ai botti di Capodanno?
Dobbiamo imparare a dire No a petardi, mortaretti, fuochi d’artificio, bombe
e altri botti di Capodanno. Pochi minuti di attività esplosiva possono causare la morte o il ferimento grave
di centinaia di animali domestici e selvatici. Anche gli uomini non sono esenti
da questi incidenti; non è una novità, infatti, che durante le festività
natalizie (nonostante le ordinanze emanate dall’Amministrazione) diverse
persone finiscono sistematicamente al pronto soccorso con ferite, ustioni, traumi o danni permanenti provocati dai botti. Va da sé che il denaro
(parecchio!) utilizzato per l’acquisto di fuochi e bombe varie, è denaro che in
ogni caso si macchierà di sangue.
Come sempre accade, agli animali non pensa quasi nessuno, specialmente in
clima di festa. Eppure in
Italia sono più di 7 milioni le famiglie che possiedono uno o più animali
domestici tra cani, gatti, pesci, uccellini, tartarughe, conigli, furetti, o
altri animali esotici (spesso detenuti illegalmente). Senza contare le migliaia
di animali selvatici sparsi tra campagne, boschi e foreste, o i cosiddetti
animali da reddito o da lavoro (galline, cavalli, maiali, pecore, asini,
agnelli, ecc.).
Sicuramente anche quest’anno i
comuni italiani emaneranno varie ordinanze contro i botti di Capodanno e come
sempre saranno ignorate e infrante senza alcun timore. Per questo motivo siamo nuovamente qui a
ricordare di rinnovare del divieto di
vendita e utilizzo dei botti e intensificare
i relativi controlli e le sanzioni a carico dei trasgressori.
Non è poi così difficile capire che l’attività esplosiva – benché ricca di
colori, suoni e luci – non è divertente
ma realmente pericolosa per persone e animali. E come se non bastasse è altamente nociva per l’ambiente.
ECCO ALCUNI CONSIGLI UTILI
MAI SOLI
Non lasciare che i piccoli amici affrontino in solitudine le loro paure. Trascorrete con loro almeno le due ore più critiche della notte più rumorosa dell'anno.
EVITARE DI LASCIARLI ALL'APERTO
Se l'animale domestico rimane fuori casa, ad esempio in giardino, si è impotenti ad intervenire. Potrà scavarsi una buca, rintanarsi da qualche parte, trovare un rifugio di fortuna. In alcuni casi fuggono.
NELLA PAURA CAPACI DI TUTTO
Gli animali domestici, soprattutto i cani, sotto l'effetto della paura sono capaci di tutto, anche di saltare dalla finestra o di scavalcare recinzioni e cancelli. Con il rischio di morire, di essere essere investiti e di provocare incidenti automobilistici.
COME PREVENIRE
La notte di Capodanno, quando scatterà l'ora x, la cosa migliore è distrarre l'animale giocandoci, in modo da deviare l'attenzione dalla paura. Evitare di prendere in braccio l'animale o di accarezzarlo: al contrario di quanto molti pensano, questo rinforza e asseconda le paure.
SE SI NASCONDONO
Nel caso in cui si nascondano, vanno lasciati dove sono perché considerano sicuro quel rifugio. Rimanere sereni e tranquilli.
SEDATIVI E CALMANTI
Se c'é certezza di panico, un tranquillante è accettabile ma solo sotto consiglio di un veterinario qualificato e con sostanze che agiscano in modo graduale. Uno dei rischi frequenti è, altrimenti, il collasso.
CRISI DI PANICO IN ATTO
Se è in corso una crisi l'unica strada da percorrere è il contenimento dell'animale, per evitare che si faccia del male. Metterlo al sicuro, in casa, chiudendo finestre e porte. Passata la crisi, non va accarezzato ma bisogna dare un senso di normalità.
IN CASO DI SMARRIMENTI
La prima cosa da fare è una denuncia ai carabinieri o alla polizia ma servono l'identificativo del microchip o il numero di tatuaggio. Purtroppo senza questi mezzi la ricerca sarà difficile. Poi si possono affiggere locandine con le foto, avvisare le associazioni animaliste e visitare canili e gattili.
ATTENZIONE AI BOTTI INESPLOSI
Nei giorni vicino a Capodanno bisogna fare attenzione ai botti inesplosi: i bambini li raccolgono con le mani, i cani vanno a prenderli con la bocca. Il rischio è quello delle mutilazioni.
Non lasciare che i piccoli amici affrontino in solitudine le loro paure. Trascorrete con loro almeno le due ore più critiche della notte più rumorosa dell'anno.
EVITARE DI LASCIARLI ALL'APERTO
Se l'animale domestico rimane fuori casa, ad esempio in giardino, si è impotenti ad intervenire. Potrà scavarsi una buca, rintanarsi da qualche parte, trovare un rifugio di fortuna. In alcuni casi fuggono.
NELLA PAURA CAPACI DI TUTTO
Gli animali domestici, soprattutto i cani, sotto l'effetto della paura sono capaci di tutto, anche di saltare dalla finestra o di scavalcare recinzioni e cancelli. Con il rischio di morire, di essere essere investiti e di provocare incidenti automobilistici.
COME PREVENIRE
La notte di Capodanno, quando scatterà l'ora x, la cosa migliore è distrarre l'animale giocandoci, in modo da deviare l'attenzione dalla paura. Evitare di prendere in braccio l'animale o di accarezzarlo: al contrario di quanto molti pensano, questo rinforza e asseconda le paure.
SE SI NASCONDONO
Nel caso in cui si nascondano, vanno lasciati dove sono perché considerano sicuro quel rifugio. Rimanere sereni e tranquilli.
SEDATIVI E CALMANTI
Se c'é certezza di panico, un tranquillante è accettabile ma solo sotto consiglio di un veterinario qualificato e con sostanze che agiscano in modo graduale. Uno dei rischi frequenti è, altrimenti, il collasso.
CRISI DI PANICO IN ATTO
Se è in corso una crisi l'unica strada da percorrere è il contenimento dell'animale, per evitare che si faccia del male. Metterlo al sicuro, in casa, chiudendo finestre e porte. Passata la crisi, non va accarezzato ma bisogna dare un senso di normalità.
IN CASO DI SMARRIMENTI
La prima cosa da fare è una denuncia ai carabinieri o alla polizia ma servono l'identificativo del microchip o il numero di tatuaggio. Purtroppo senza questi mezzi la ricerca sarà difficile. Poi si possono affiggere locandine con le foto, avvisare le associazioni animaliste e visitare canili e gattili.
ATTENZIONE AI BOTTI INESPLOSI
Nei giorni vicino a Capodanno bisogna fare attenzione ai botti inesplosi: i bambini li raccolgono con le mani, i cani vanno a prenderli con la bocca. Il rischio è quello delle mutilazioni.
sabato 24 dicembre 2016
A Natale non regalate animali!!
Il primo modo per rispettare gli animali è non acquistarli e regalarli come un qualsiasi dono di Natale: non sono dei giocattoli da buttar via quando non servono più, sono creature viventi di cui bisogna prendersi cura, esattamente come ci si prende cura delle persone care.
Potete decidere di accogliere un animale domestico solo se siete davvero amanti degli animali e solo se avete analizzato perfettamente le conseguenze che comporterà la vostra scelta. L’animale che entra in casa è sotto la vostra responsabilità pertanto la casa e lo spazio a lui dedicato devono presentare le condizioni ideali per trattarlo con rispetto e amore come un qualsiasi membro della famiglia (che deve aver sposato e condiviso la vostra scelta) per tutta la durata della sua vita.
Se non ci sono questi importanti presupposti conviene che desistiate dal regalare o portare a casa un animale. Non inteneritevi e non fatevi stressare dalle richieste dei vostri figli perché non saranno loro ad occuparsi del nuovo arrivato ma sarete voi. E il vostro compito sarà quello di nutrirlo, lavarlo, mantenerlo in salute, portarlo a spasso (nel caso di un cane) e addestrarlo. Non è esattamente come regalare un bambolotto da abbandonare sul letto quando ci si stanca di lui.
Un cucciolo combina disastri, piccoli e grandi: fa i bisogni in casa, sporca, rompe le cose, rosicchia. È esuberante, richiede costante attenzione ed è difficile da educare. Se comprato in negozi o da allevatori senza scrupoli può essere nato da consanguinei, avere problemi comportamentali e di salute molto gravi (le vostre spese sarnno onerose). Il cucciolo costa: costano i vaccini, le visite veterinarie, costa il cibo specifico, costa l’eventuale educatore. Il cucciolo non può venire con voi in vacanza dappertutto: dovrete probabilmente cambiare abitudini, organizzandovi bene o trovando persone fidate per accudirlo durante le ferie o i viaggi. I cuccioli crescono, smettono di avere le sembianze di teneri peluche, proprio come noi diventano adulti ma continuano ad aver bisogno del nostro tempo.
Passate le feste infatti circa il 40% dei cuccioli si ritrova senza famiglia: allarmata da questo dato, l’associazione AIDAA ha tentato di proibire la vendita di animali durante le festività. Quello che farete col cucciolo si rifletterà sull’educazione dei vostri figli: comprarlo insegnerà loro che anche la vita è merce, darlo via insegnerà a non prendersi responsabilità.
Una volta in casa, gli animali dipendono in tutto e per tutto da noi, sia emotivamente sia per le necessità di base: non c’è giorno in cui potremo dire “oggi non mi va di portarlo a spasso”, o “sono stanco, non voglio giocare”.
Siete davvero pronti a tutto questo? Avete smesso di pensare ad un animale come un pacco regalo?
Se lo desiderato con tutto il vostro cuore evitate di acquistarlo, recatevi in canile, in rifugio o presso le associazioni animaliste. Ci sono tantissimi cuccioli o animali adulti, meticci o di razza, bisognosi di cura e affetto sincero. In quel caso avrete fatto davvero del bene e avrete sicuramente trovato un amico per la vita che sarà pronto a ricambiare il vostro affetto non appena i vostri sguardi si incroceranno.
martedì 29 novembre 2016
Enpa inaugura una sede a Barletta - Intervista alla referente Annarita Distaso
Barletta, conosciuta nel mondo come la Città della Disfida ha finalmente la sua sede ENPA, inaugurata domenica 27 novembre. L’Ente Associazioni Protezione Animali è la più grande e antica associazione animalista italiana. Il primo documento risale all’aprile 1871 quando a Torino Giuseppe Garibaldi, Anna Winter e Timoteo Riboli costituirono la “Società Protettrice degli Animali contro i mali trattamenti che subiscono dai guardiani e dai conducenti”. L’ENPA, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente italiano quale associazione nazionale di protezione ambientale, svolge la sua attività in tutti i settori per la tutela, il benessere e la protezione degli animali. L’Ente possiede sull’intero territorio nazionale numerose proprie strutture di ricovero per animali, attraverso le quali realizza gli scopi sociali di garantirne il benessere e sottrarli al rischio di maltrattamenti, promuovendone l’affidamento a privati oppure curando il recupero degli stessi sotto il profilo medico o psicologico. Da oggi Barletta fa parte di questa difficile ma bellissima realtà.
Ho incontrato per voi colei
che – con il prezioso aiuto e supporto della commissaria straordinaria
Simona Sguera – ha dato inizio a tutto, Annarita Distaso,
il cui amore e dedizione per gli animali e per i gatti in particolare
possono aiutare a fare di Barletta un posto migliore. Annarita e Ciccio
Calabrese sono i referenti per la sezione felini ma il loro progetto è
più grande: estendere la protezione a tutti gli animali.
Prima di raggiungere questo
risultato vi abbiamo conosciuto come gruppo “I felini di Barletta”. Da
quanto tempo operate in qualità di volontari sul nostro territorio?
Com’è nato il vostro gruppo e da chi è composto?
Nasciamo nel settembre 2015. Cercavo
persone come me, amanti dei gatti, e poco dopo ho saputo dell’esistenza
di un”gattaro”, ossia Ciccio Calabrese. Con lui abbiamo
cercato altre persone come noi e abbiamo incontrato persone
straordinarie comeTiziana Rotunno, Simona Sguera, Patrizia
Francabandiera, Francesca Cassatella, Carmella Dima, Nunzia Chiariello,
Giorgia Albanese, Mariagrazia Distante e altre ancora. Inizialmente ci
incontravamo in un bar poi si è venuto a creare qualcosa di più
sostanzioso. Ed oggi eccoci qui nella sede ENPA Barletta.
Quali sono i rischi e le problematiche in cui v’imbattete più spesso?
Sicuramente le malattie infettive che
l’animale stesso può trasmettere sia all’uomo che ad altri animali. Un
altro rischio è costituito dalle mamme gatte, molto aggressive e
protettive. Una volta sono stata letteralmente messa all’angolo da una
mamma gatta molto aggressiva e se non avessi avuto la gabbia trappola mi
avrebbe sicuramente ferito il volto. Spesso e volentieri possono
capitare incidenti.
In questo periodo quanti animali avete salvato e fatto adottare?
Abbiamo salvato e trovato una famiglia a circa 17 gatti appartenenti alla categoria “adozioni del cuore” (spesso con gravi patologie o problemi fisici permanenti, ndr).
Tutto ciò in sinergia con il comune di Barletta. I vigili urbani sono
prontamente intervenuti per il primo soccorso, sono state immediatamente
rilasciate le autorizzazioni dal medico asl, è stato attivato il
ricovero presso i veterinari convenzionati, impiantato il microchip,
fatta la documentazione necessaria e infine l’adozione. Molti di questi
animali salvati sono ciechi, paralizzati o tripodi ma siamo riusciti a
trovar loro una casa.
I gatti adottati, tra cui quelli
selvatici, sono molti di più. Circa 60. Abbiamo una grande rete di
volontari estesi al nord Italia – grazie al grande contributo di Paola
Pinoli – che fanno anche riabilitazione comportamentale ai gatti
selvatici rendendoli docili e adottabili. Perciò il gatto che prima
doveva essere rimesso per forza sul territorio circondato dai vari
pericoli della città, ora ha la possibilità di condurre una vita
migliore, al caldo, protetto e amato da una famiglia.
Come reagiscono i cittadini e
l’amministrazione comunale di fronte al vostro operato? Avete
riscontrato atteggiamenti solidali o positivi o silenzio e
menefreghismo?
Trovi cittadini di tutti i tipi. Da
quello che ti dice “brava per quello che fai”, a quelli che ti stringono
la mano o ti fanno i complimenti. Poi trovi i cittadini che non si
spiegano il perché di questa dedizione, quelli che ti dicono “potevi
spendere i soldi diversamente” o “potevi aiutare le persone anziché gli
animali”. Come dico sempre, le mani che operano sono più sacre delle
mani che pregano. Qualsiasi aiuto è lecito, che sia rivolto ad un essere
umano, ad un animale o ad una pianta. Ben venga tutto. Dobbiamo aiutare
il mondo a cambiare. L’universo sarebbe nullo senza le brave persone
che pensano a chi o cosa hanno intorno.
L’amministrazione di Barletta ha attivato
il soccorso h 24 per gli animali d’affezione feriti, in altri comuni è
quasi impensabile, è il sogno di tanti volontari e animalisti. Per noi
questo è già un grandissimo aiuto. Certo potrebbero fare di più ma noi
attendiamo, rispettiamo i loro tempi perché sappiamo che quello che ci
hanno dato è tanto. Oggi riusciamo a salvare tanti animali che prima
morivano da soli per strada nell’indifferenza totale. Se poi dovessero
esserci tempi migliori ben venga.
Quali sono gli obiettivi principali di ENPA Barletta? Siete alla ricerca di altri volontari?
L’obiettivo principale è arginare il
fenomeno del randagismo felino e offrire stallo e rifugio ai piccoli
trovati nei motori auto o da soli. Ci dispiace sterilizzare gli animali
ma solo così si possono contenere le nascite ed evitare la morte di
tanti cuccioli per rino-tracheite, infezioni o incidenti con le
automobili. Con l’urbanizzazione delle città il gatto non riesce più ad
essere un animale nomade, non ha più vita facile. Se prima aveva 7 vite
oggi a stento ne ha solo una. Se vivessimo in montagna saremmo riusciti a
veder nascere tanti cuccioli ma in città è impossibile, specie per la
cattiveria della gente che non si fa scrupoli ad avvelenarli o
maltrattarli. In molti casi non c’è tolleranza verso questi animali.
Siamo sempre alla ricerca di nuovi
volontari. Molti si fanno avanti facendo promesse ma quando vedono che
c’è realmente da lavorare si tirano indietro. Lo comprendiamo perché
molti lavorano. Molta gente però ci sostiene e ci aiuta come può a
portare avanti il nostro progetto, a mantenere attivo il locale ENPA che
funge da casa per tutti i mici in attesa di adozione. Chi non si vuole
sporcare le mani può aiutarci passivamente: può farlo economicamente con
delle piccole donazioni o con il tesseramento che ci aiuta a sostenere
le spese d’affitto della sede o donando alimenti e accessori per la
pulizia e le cure necessarie.
Grazie a persone come Mariagrazia
Distante dell’ENPA abbiamo avuto la modulistica necessaria per “dar
voce” non solo ai gatti di Barletta. Stanno per essere censite le
colonie di Margherita di Savoia in cui è stato dato il permesso per le
sterilizzazioni. Stiamo anche dando una mano alle gattare di Bari per
le adozioni del cuore seguendole personalmente.
Abbiamo trovato (a San Ferdinando e
Trinitapoli) ma stiamo ancora cercando un referente per ogni comune
limitrofo. La situazione a Trani e Andria è ancora un po’ tragica ma ci
stiamo lavorando. Non stiamo pensando solo al nostro orticello, pensiamo
ai gatti di tutti perché sono tutti uguali. Il nostro amore per loro ha
portato all’apertura dei “Felini di Puglia” che stanno attivando un
programma di sterilizzazioni a Brindisi e Lecce.
A volte non ci credo ma dopo tanto lavoro
ce l’abbiamo fatta. Io sono una sognatrice. Ciccio è più razionale. Ci
compensiamo e insieme riusciamo a fare tutto. Siamo una squadra. Stiamo
facendo tante belle cose, tante ne abbiamo fatte e tante altre spero di
poterne fare. Speriamo di fare la differenza in tutta la Bat e in tutta
la Puglia affinché si dica che il sud non è uguale al nord.
Volete lanciare un messaggio o un monito ai vostri concittadini?
Cerchiamo di fare una città a misura
d’animale, in cui animali ed esseri umani possano vivere in simbiosi.
L’essere umano deve rispettare gli spazi dell’animale. Dico ai cittadini
di essere pazienti. Di non avere timore se per strada vedono una
cuccetta o una ciotola d’acqua. I gatti hanno freddo come abbiamo freddo
noi e non è bello vedere un animale morto di freddo o di fame sulla
strada. Cose che purtroppo accadono ancora.
Grazie per avermi dedicato il vostro tempo e grazie per il vostro operato.
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animali,
ENPA,
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protezione animali,
salvaguardia animali
domenica 18 gennaio 2015
Visita allevamento pellicce e finisce per adottare una volpe
Protagonista di questa storia dallo splendido
epilogo una giovane donna russa, che è rimasta folgorata dallo sguardo di una volpe, realizzando immediatamente che ciò a cui stava assistendo era profondamente sbagliato. «Appena l’ho vista, rannicchiata sul fondo della gabbia, ho provato
pietà per lei e non avrei mai potuto immaginare di indossarla. Era
davvero una bellissima piccola volpe che mi fissava con i suoi occhioni
stupendi» – ha detto la donna. La sua prima intenzione era di acquistare
la volpe per liberarla, ma avendo saputo che era stata portata via
dalla madre da piccolissima e che probabilmente non sarebbe
sopravvissuta, ha deciso di adottarla. A volte basta davvero incrociare lo sguardo con gli animali per cambiare prospettive.
lunedì 28 aprile 2014
Madre Teresa di Calcutta: "Perchè amare gli animali?"
Perchè amare gli animali?
Perché ti danno tutto, senza chiedere niente.
Perché contro il potere dell'uomo con le armi, sono indifesi.
Perché sono eterni bambini, perché non sanno cosa è l'odio nè la guerra.
Perché non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo.
Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima.
Perché non conoscono l'invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro.
Perché sanno amare con lealtà e fedeltà. Perché vivono senza avere una lussuosa dimora.
Perché non comprano l'amore,
Perché ti danno tutto, senza chiedere niente.
Perché contro il potere dell'uomo con le armi, sono indifesi.
Perché sono eterni bambini, perché non sanno cosa è l'odio nè la guerra.
Perché non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo.
Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima.
Perché non conoscono l'invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro.
Perché sanno amare con lealtà e fedeltà. Perché vivono senza avere una lussuosa dimora.
Perché non comprano l'amore,
semplicemente lo aspettano e perché sono
nostri compagni, eterni amici,
che niente potrà separare.
Perché sono vivi.
Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore.
Perché sono vivi.
Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore.
Se imparassimo ad amarli come meritano, saremmo molto vicini a Dio."
( Madre Teresa di Calcutta )
( Madre Teresa di Calcutta )
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madreteresa di calcutta
giovedì 20 febbraio 2014
Pet Therapy: una terapia singolare e sorprendente
Grazie
alla Pet Therapy gli animali non sono solo più merce di consumo o semplici passatempi,
ma sono impiegati a livello terapeutico con soggetti portatori di handicap,
cardiopatici, ansiosi, depressi, anziani e bambini affetti da disturbi anche
gravi della personalità, in ospedali, carceri, centri psichiatrici e centri di
recupero per tossicodipendenza. In questa terapia è fondamentale individuare
nell'animale la chiave di lettura dei risultati raggiunti.
L’utilizzo
in modo consapevole degli animali in terapia risale al 1792, anno in cui
William Tuke in Inghilterra incoraggiava i suoi pazienti, malati mentali, a
prendersi cura degli animali, intuendo la capacità di incentivare
l'autocontrollo e l'influenza umanizzante di questi ultimi. Nel 1867, in
Germania, un istituto per pazienti epilettici inserì per primo cani, gatti e
altri animali nei suoi programmi terapeutici. Nel 1953 il neuropsichiatria
infantile Boris Levinson, scoprì l'azione positiva di un animale su un bambino
con comportamenti autistici e iniziò le prime ricerche sugli effetti degli
animali da compagnia in campo psichiatrico. Fu
lui, infatti, a coniare il termine Pet Therapy nel suo libro “The dogs
as Co-therapist”. Il significato letterale poteva riassumersi in “terapia
dell’animale da affezione”. Oggi questa definizione è superata visto che
l’attività con gli animali è stata inserita in nuovi contesti terapeutici,
educativi, ludici, ricreative e sociali. Ad ogni modo la Pet Therapy sbarcò in Italia
solo nel 1987 durante un convegno svoltosi a Milano su “Il ruolo degli animali
nella società”.
Secondo
l'Associazione Interdisciplinare Coterapie, si tratta di una co-terapia
strutturata secondo differenti tipologie di intervento così definite:Attività Assistite con Animali (AAA):
interventi di tipo educativo o ricreativo, con la generale finalità di
migliorare la qualità della vita degli
assistiti; Terapie Assistite con Animali
(TAA): interventi finalizzati al miglioramento di alterazioni di disturbi
fisici, della sfera emotiva e cognitiva, conseguenza di determinate patologie e
malesseri emozionali e psicologici. Tale tipologia d’intervento prevede la
possibilità di monitorare sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo i
risultati raggiunti nelle diverse fasi terapeutiche realizzate da
professionisti specificamente formati; Educazione
assistita con Animali (EAA): raccoglie quei processi educativi che
prevedono l'impiego dell'animale. Generalmente rivolto alle Scuole.
Ovviamente
il personale che opera nel campo delle attività e delle terapie assistite dagli
animali, necessita di una formazione adeguata e di un perfezionamento continuo
affinché ogni progetto possa essere ideato, pianificato e realizzato nel modo
più aggiornato ed efficace possibile, nel rispetto delle esigenze dell’utente e
animale. Ora, su richiesta di alcuni lettori, diamo uno sguardo più
approfondito all’utilizzo della Pet Therapy con bambini affetti da particolari
patologie, grazie alla consulenza della psicoterapeuta cognitivo
comportamentale Liliana Bruno.
sabato 1 febbraio 2014
Puppy Love: lo spot del Superbowl commuove il web
L'ultimo spot della Budweiser racconta una affettuosa storia d'amore tra un cagnolino e un cavallo. Pubblicato il 29 gennaio sul canale Youtube dell'azienda produttrice di birra, la clip, realizzata per il Superbowl, l'evento sportivo più seguito degli Stati Uniti, ha già totalizzato più di 28 milioni di clic. Buona visione!
sabato 18 gennaio 2014
Cani, gatti, conigli e molte preghiere per i randagi durante la benedizione degli animali a Barletta
Ieri sera presso
la chiesa di Sant’Andrea, in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio abate,
è stata celebrata la benedizione degli animali, di cui il santo è protettore.
Bambini, adolescenti, genitori e nonni hanno riunito i loro animali nella
piazzetta antistante la chiesa: un luogo che in pochi minuti si è riempito di
sorrisi ma anche di tante speranze. Perché fa benedire il suo cane? Ho chiesto
ad una signora che prontamente mi ha risposto:« Perché è un atto di fede. Perché anche loro meritano di vivere una
vita serena». Una vita che molti animali non conoscono perché costretti a
trascorrere le loro giornate in canili o sul ciglio di una strada rischiando di
morire ogni giorno. C’era chi ha fatto benedire il gatto, il cane o il coniglio
sperando che vivessero più a lungo possibile. C’è stato chi invece ha pregato
per gli animali senza famiglia. C’erano tanti bambini che nella benedizione
hanno intravisto una sorta di rassicurante aura protettiva per il loro compagno
di giochi. C’erano cuccioli così piccoli da trasformare la benedizione in un
vero e proprio battesimo. C’era anche qualche randagio, che attirato da
familiari guaiti, non ha perso occasione per curiosare e ricevere sul pelo
qualche goccia di quell’acqua che - chissà - potrebbe portargli davvero fortuna.
Mio articolo su Barletta News
Foto di Fabio Dellaquila
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lunedì 6 gennaio 2014
Greenpeace presenta "Il Re Leone" senza animali
Con l'aiuto di una società olandese, la
Studio Smack, Greenpeace ha modificato uno dei classici cartoon Disney,
il ''Re Leone'' del 1994. Nella clip tutti gli animali protagonisti del
film d'animazione scompaiono lentamente. Una trovata che va oltre
l'esercizio di stile per far riflettere sul rischio che molte specie,
soprattutto a causa del bracconaggio, scompaiano sul serio dalla faccia
della Terra.
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martedì 26 novembre 2013
Lasciatevi accarezzare dal respiro dell'Africa
Dalla costa atlantica della Namibia alla cima del Kilimangiaro,
una spedizione incredibile nella varietà di ecosistemi dell'Africa,
dove flora e fauna tentano di far fronte alla continua
intrusione dell'uomo. Le immagini, realizzate con le migliori
tecniche stereoscopiche, vedono i leoni impegnati in battute di
caccia, gli elefanti che fanno il bagno nel delta del fiume Okavango, la
marcia dei 15 milioni di pipistrelli di Kansaka e la più grande
migrazione di mammiferi al mondo. Grazie alla qualità delle
immagini, garantita dall'uso del 3D stereoscopico e metodi di ripresa
all'avanguardia, il regista Ben Stassen offre diversi incontri
ravvicinati con animali selvatici e riprende spettacoli naturali
mozzafiato.
martedì 29 ottobre 2013
Libri: 'Indovina chi c'è nel piatto?' - Un'imperdibile proposta editoriale per genitori e figli
Il libro che vi propongo oggi non vuole certo spaventare i giovani lettori, ma suscitare in loro
rispetto e compassione per gli animali, il cui benessere è nelle nostre
mani. Chi fin da piccolo ha avuto la fortuna di avvicinarsi non solo al cane o
al gatto di casa, ma anche a pulcini, conigli, mucche, cavalli, maiali o
ad altri animali di campagna, avrà sentito immediatamente il calore del
loro respiro, il loro modo tutto particolare di essere vivi e di
provare emozioni. E ognuno, a modo suo, è unico e diverso da tutti gli
altri. Proprio come quello degli uomini. 'Indovina chi c’è nel piatto?' scritto e illustrato con competenza e passione da Ruby Roth, è
utile a ogni genitore che voglia spiegare ai propri figli la necessità
di conoscere e rispettare gli animali e il pianeta che ci ospita. Maiali, tacchini, mucche, oche e quaglie, ma anche pesci e molte
altre creature del pianeta vengono rappresentati sia nella loro
condizione naturale (liberi, solidali tra loro, accoccolati e teneri,
coi loro istinti e i loro rituali familiari) sia prigionieri negli
allevamenti, oppure quando vengono cacciati e uccisi. Gli animali ci
raccontano così come la loro vita potrebbe essere felice se non fossero
prima imprigionati negli allevamenti intensivi e poi trasformati in
carne. Il libro mostra l‘effetto che mangiare gli animali ha
sull‘ambiente, sulla foresta pluviale, sui pesci e su tutte le creature
degli oceani, sulle specie in via di estinzione, ma anche sul nostro
futuro. Un grido di allarme ma anche un suggerimento su cosa
fare, semplicemente, ogni giorno per far cessare le sofferenze sulla
Terra e vivere meglio attraverso la libertà animale.NON ABBIATE PAURA DI LEGGERLO E MOSTRARLO AI VOSTRI FIGLI. NON ABBIATE PAURA DI CONOSCERE LA REALTA'.
Indovina chi c'è nel piatto? - Sonda Edizioni - Categoria Albi Illustrati . 14,90 euro
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lunedì 28 ottobre 2013
BUON INIZIO SETTIMANA A TUTTI!
Scoperte in Australia tre specie animali finore sconosciute
In una remota foresta pluviale di Capo York, all'estremo nordest dell'Australia, in cima a ripide montagne di granito è stato scoperto un mondo di specie animali finora sconosciute. Il biologo Conrad Hoskin dell'Università James Cook ha guidato
quest'anno la prima spedizione scientifica per esplorare l'isolata
catena montuosa di Cape Melville, dove è giunto in elicottero insieme a
una squadra Tv del National Geographic. Qui Hoskin ha scoperto tre creature sconosciute alla scienza: un geco
'mimetico' di una ventina di centimetri con la coda a forma di foglia e
occhi globulosi; un sauro scincide di color oro; e una piccola rana
chiazzata i cui girini si sviluppano dentro l'uovo in ranocchi
pienamente formati.
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lunedì 7 ottobre 2013
Unisciti alla protesta animalista per boicottare gli spettacoli di falconeria a Caltanissetta e San Cataldo
I comuni di Caltanissetta e San Cataldo patrocinano uno triste spettacolo di falconeria (l'8 e il 9 ottobre) presentandolo come qualcosa di educativo e istruttivo. Tenere in ostaggio per tutta la durata della loro vita falchi, aquile e gufi, assoggettarli e condizionarli forzatamente, affamandoli e torturandoli per loro significa cultura. Le associazioni animaliste invitano a scrivere ai comuni di Caltanissetta e San Cataldo e ai consiglieri
della V commissione "Cultura e affari sociali" di Caltanissetta. Riporto sotto il 'messaggio' tipo da copiare, incollare, firmare e inviare agli indirizzi che troverete immediatamente sotto.
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sabato 7 settembre 2013
martedì 3 settembre 2013
L'unione fa la forza...della sopravvivenza
Per fortuna tra tanta gente violenta, marcia e insensibile, c'è chi mette a disposizione volentieri il proprio tempo per garantire lunga vita a delle piccole tartarughe. Eccole qui, appena nate e disorientare che grazie allo scudo umano formato per non farle disperdere, si avviano alla loro nuova vita in mare. La soliderietà verso il mondo animale ripaga e appaga sempre.
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Il senso del lutto negli animali
Secondo uno studio scientifico pubblicato sul numero di settembre della rivista "Le Scienze", molte specie animali (in particolare cani, gatti, primati, delfini, anatre, elefanti e capre) piangono la perdita di parenti e compagni stretti. Nella foto sopra un gorilla femmina dello zoo di Munster in Germania con il suo piccolo morto tra le braccia. Gana lo ha tenuto con sè per giorni senza che nessuno potesse mai avvicinarla. Il dolore di di questa mamma ha fatto il giro del mondo in poche ore. Nel mondo delle scimmie ogni madre reagisce come ha fatto Gana e soffre come soffrono gli uomini. Eppure c'è chi li uccide, li tortura, li violenta e li estingue ritenendoli semplicemente e solo 'animali'.
mercoledì 3 luglio 2013
Il papero Buttercup cammina grazie ad una zampa stampata in 3D
Si chiama Buttercup ("Ranuncolo") ed è un grazioso paperotto nato nel 2012 con un difetto congenito alla zampa sinistra che non gli ha mai permesso di camminare. La zampetta era praticamente rivolta all'indietro e questa condizione gli ha provocato senza dubbio molto dolore. A febbraio le condizioni si sono aggravate ed è stata necessaria l'amputazione della zampa malata.
Il destino di Buttercup è cambiato quando Mike Garey, del Feathered Angels Waterfowl Sanctuary
di Arlington nel Tennessee (Stati Uniti) ha deciso di adottarlo per
occuparsi del suo caso. Il «Rifugio per uccelli acquatici Angeli
Pennuti» ha infatti la missione di aiutare uccelli d'acqua selvatici e
domestici che spesso, dopo essere state acquistati come teneri pulcini,
vengono abbandonati da adulti, non in grado di difendersi dai predatori e
sopravvivere allo stato brado.
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giovedì 20 giugno 2013
I fantasmagorici animali dei Gotye
Unici e inconfondibili come sempre i Gotye. In "Seven Hours A Backseat Driver" musica e animazione creano un connubio perfetto che non necessita nemmeno di un testo.
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