Con grande sorpresa è stato trovato in vita uno dei 48 cani sventrati per estrarre gli ovuli di cocaina: si tratta di un Dogue de Bordeaux (in foto un esemplare cucciolo). Un'operazione della Polizia di Stato contro gang di latinos dedite al
traffico internazionale di droga e altri reati nel Nord Italia, infatti, ha
permesso di eseguire 75 ordinanze di custodia cautelare con l'accusa di
associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro
la persona, il patrimonio, traffico di droga e detenzione d'armi. Le gang di latinos utilizzavano cani di grossa taglia come vettori della
droga che importavano, imbottendoli di cocaina prima della partenza per poi ucciderli e squartarli per recuperarla. Non vi era un posto preciso dove “aprire” i cani; l'importante era che il luogo fosse sufficientemente sicuro.
La droga prima di essere collocata nel ventre dei cani veniva avvolta in
un cellophane, poi nella carta carbone (per essere impenetrabile ai
raggi X) dopodicché ancora nel cellophane e dopo avvolta da uno scotch
di vinile nero (ancor più resistente ai raggi X). Si stima che con
questa sistema siano stati fatti 48 viaggi. Gli animali utilizzati erano San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino Napoletano e Labrador.
Sulla vicenda è ora intervenuta l’ENPA
di Milano che ha messo in evidenza come, ancora una volta, i reati
contro gli animali, perpetrati anche da persone insospettabili,
costituiscano spesso il prodromo di una serie di altri reati che vengono
poi rivolti contro la società. Ermanno
Giudici, presidente e capo nucleo delle Guardie Zoofile della sezione di
Milano di ENPA ha dichiarato:"Facciamo i nostri complimenti per
l’operazione compiuta alla Polizia di Stato, che ha permesso di
stroncare questa pericolosa gang criminale. Siamo certi che fra i reati contestati ci siano anche
quelli relativi al maltrattamento e all’uccisione di animali, grazie
alla sempre maggiore attenzione delle forze dell’ordine e della
magistratura verso questi crimini. Ricordiamo inoltre che le nostre
strutture veterinarie sono sempre a disposizione delle forze di polizia
per ogni accertamento necessario alla repressione dei suddetti reati”.
fonti: Ansa, GeaPress
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