È stato
ucciso con tre colpi di fucile l’orso Stefano, da tempo mascotte del Parco Nazionale
d'Abruzzo, quasi certamente ad opera di bracconieri. Gli orsi sono molto rari nel nostro Paese ed è per
questo che si cerca di proteggerli in ogni modo e ad ogni costo. Il problema è
che questi meravigliosi animali sono ignare vittime di campagne mediatiche
denigratorie relativamente ad una loro presunta quanto infondata pericolosità. Stefano era uno de 60 orsi marsicani che costituiscono la popolazione di questo splendido e rarissimo plantigrado.
«Ci auguriamo vivamente che i responsabili
siano presi e consegnati alla giustizia. Questi assassini conoscevano
probabilmente molto bene i luoghi frequentati dal plantigrado e, forse complici
di una possibile omertà, hanno agito praticamente indisturbati» commenta
amaramente l'Ente
Nazionale Protezione Animali.
«Si è trattato di un gesto orribile,
probabilmente nei confronti del Parco Nazionale impegnato a tutelare animali e
habitat preziosissimi per la biodiversità e ormai anche per l'economia locale
– prosegue l'Enpa - Purtroppo c'è chi non
vuole che la natura sia protetta, e anzi vorrebbe disporne a proprio piacimento
magari andando ad uccidere animali selvatici per divertimento in territori dove
la caccia è vietata. Ci rivolgiamo
inoltre al Governo, che dovrebbe garantire la tutela degli animali selvatici,
per fare in modo di implementare le risorse dedicate ai controlli sul
territorio per contrastare i costanti abusi e atti di bracconaggio nei
confronti degli animali selvatici: il nostro patrimonio di biodiversità viene
troppo spesso messo a rischio dalle scarse risorse messe a disposizione dallo
Stato per la vigilanza sul territorio e quindi per l'applicazione delle norme
di cui lo Stato si è dotato».
fonte: ENPA
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