sabato 12 aprile 2014

“Illumina il ricilo”: come smaltire correttamente le lampadine a basso consumo


Dove buttare le lampade a basso consumo esauste? Per quale motivo è necessario raccoglierle separatamente? Sono pericolose per l’ambiente? Le lampade florescenti consumano meno e durano di più ma quando si esauriscono diventano un rifiuto pericoloso. Infatti, contengono mercurio e vanno smaltite correttamente: mai gettate insieme agli altri rifiuti.
Oggi 12 e domenica 13 aprile, in 20 centri della distribuzione organizzata, i volontari di Legambiente in collaborazione con il Consorzio Ecolamp (consorzio senza scopo di lucro che si occupa proprio della raccolta e del trattamento delle sorgenti luminose) saranno a disposizione dei cittadini per fornire le corrette risposte a domande sulla modalità di raccolta e riciclo delle lampadine a basso consumo. Purtroppo, come è successo per altre iniziative ambientali, anche questa volta Barletta non compare nella lista delle città che hanno messo a disposizione dei punti informativi, perciò la città più vicina è Bari che  domenica 13 incontrerà i cittadini presso Auchan Casamassima (Via Noicattaro 2).
L’iniziativa si chiama “Illumina il riciclo” ed è giunta alla terza edizione  E’ stata pensata per contribuire alla diffusione di comportamenti eco-compatibili, in particolare sul corretto smaltimento delle sorgenti luminose a basso consumo: contengono componenti tossici ma possono essere riciclati fino al 95%. E’ importante quindi per la salute dell’ambiente ed evitare sprechi, non gettare le lampadine insieme agli altri rifiuti.
Dunque, poichè non avremo a disposizione il nostro punto informativo, cerchiamo di fare un po di chiarezza.

In alcune città Ecolamp ha installato speciali cassonetti di raccolta come questo. A Barletta invece il centro di raccolta Ecolamp è in Via Callano 61

Le apparecchiature di illuminazione, dette RAEE, si classificano in:
Sorgenti luminose (tubi fluorescenti, lineari e non; lampade fluorescenti compatte non integrate; lampade fluorescenti compatte integrate a
risparmio di energia; lampade a scarica ad alta intensità, ad alta o bassa pressione, escluse lampade ad incandescenza e ad alogeni);
Apparecchi di illuminazione (ossia lampadari, plafoniere, ecc.).
I RAEE possono contenere sostanze quali metalli pesanti, ritardanti di fiamma bromurati, sostanze alogenate, sostanze lesive per l’ozono. Molte di queste sostanze rappresentano un potenziale pericolo per l’ambiente se non vengono trattate o smaltite in modo adeguato. Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti ed adeguati al “Decreto RAEE“, sfruttando le migliori tecniche disponibili. I processi di riciclo e trattamento dei rifiuti di apparecchiature di illuminazione consentono di recuperare quantitativi considerevoli di materiali pari a circa il 90-95% dell’intero prodotto, pensando così a una loro successiva reintroduzione nel mercato. In particolare, si pensi al vetro che costituisce al momento il materiale con le maggiori potenzialità commerciali, potendo essere riutilizzato nel campo dell’edilizia (lane di vetro e isolanti), nel settore della vetrificazione delle piastrelle e in futuro anche nella produzione delle lampade stesse. Dai diversi RAEE, inoltre, è possibile ottenere anche ferro, alluminio, rame e plastiche.
La presenza di mercurio all’interno delle sorgenti luminose varia a seconda della tipologia di lampada: le lampade fluorescenti lineari contengono fra 3 e 30 mg di mercurio, le fluorescenti compatte tra 5 e 10 mg, mentre le lampade a scarica ad alta intensità tra 20 e 50 mg di mercurio. La raccolta differenziata dei rifiuti delle fonti luminose evita che questi siano trattati alla pari dei rifiuti solidi urbani. Si riduce così l’inquinamento derivante da emissioni di mercurio, per la salute delle persone e dell’ambiente in generale. Da gennaio 2008, secondo il D.Lgs. 151/05, la gestione dei RAEE è passata in mano ai produttori, ai quali compete la pianificazione e gestione di sistemi di raccolta: Oggi per riciclare facilmente questo particolare rifiuto basta riconsegnarlo gratuitamente il al rivenditore. Il Decreto prevede anche l’obbligo per i produttori di aderire a un Sistema Collettivo per la gestione dei RAEE, in funzione del tipo di apparecchiatura o del tipo di mercato servito. Tutte le apparecchiature elettroniche, inoltre, devono riportare in modo chiaro, visibile ed indelebile, un’indicazione che consenta di identificare lo stesso produttore e il simbolo che indica che l’apparecchiatura deve essere oggetto di raccolta separata.

 Mio articolo su Barletta News

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