Legambiente considera
l’eolico e il fotovoltaico due fonti fondamentali per continuare nella
direzione di una produzione energetica sempre più incentrata sulle rinnovabili:
«Giusto
introdurre una valutazione cumulativa degli impatti. Vendola invece di
attaccare le rinnovabili dovrebbe rivendicare con orgoglio i risultati,
indispensabili a cambiare modello energetico, uscire dalle fossili e salvare il
Pianeta dai cambiamenti climatici». Secondo l’associazione
ambientalista, infatti, il futuro dell’energia in Puglia può e deve essere
tradursi in una battaglia concreta per ripristinare gli incentivi cancellati
per la bonifica dei tetti con l'amianto, per spingere gli impianti sui tetti
attraverso nuove politiche e per puntare all'efficienza energetica. La Puglia
ha rappresentato finora il territorio a cui guardare per comprendere il nuovo
scenario energetico delle fonti rinnovabili. Nel nostro territorio ci sono
tutte le condizioni per costruire una seconda fase dello sviluppo delle fonti
rinnovabili a patto che si tenga conto di una visione d’insieme rispetto agli
impianti già esistenti. Ora però la sfida diventa più ambiziosa: bisogna
intervenire per fare in modo che le fonti rinnovabili diventino sempre più il
perno di una generazione energetica pulita e efficiente, perché legata a
precise politiche di riduzione dei consumi che riguardano l’edilizia,
l’industria, l’agricoltura, i trasporti.
Per il futuro la
Puglia deve puntare con forza a un mix di efficienza energetica e fonti
rinnovabili passando attraverso una drastica riduzione delle fonti fossili. Così
facendo la regione può continuare ad essere una terra di innovazione virtuosa,
con centinaia di tetti solarizzati e case riqualificate e meno energivore. Per
proseguire nella crescita delle rinnovabili occorre integrarla sempre di più
nei territori e farle diventare un’occasione per famiglie e imprese. In più
attraverso il rispetto di regole chiare e certe per la diffusione degli
impianti nel territorio, si possono superare difficoltà e polemiche premiando
la costruzione di filiere agrienergetiche sostenibili. Indispensabile è ora il
completamento dei riferimenti normativi per ciò che riguarda i criteri per la
più corretta progettazione e integrazione delle differenti tecnologie nel
paesaggio e nel territorio secondo un principio di progressività, in modo da
semplificare l’iter per gli impianti di dimensione ridotta. I criteri
dovrebbero servire proprio a rendere efficace la procedura di Valutazione di
Impatto Ambientale, in modo da sapere da subito quali aspetti devono essere
approfonditi (attraverso lo scoping) e, nel caso di impianti di aree delicate,
prevedere procedure pubbliche di partecipazione e confronto, per fare in modo
che il dibattito sia il più possibile trasparente. Inoltre si deve avere il
coraggio politico e la lungimiranza di puntare su una incisiva innovazione
energetica del patrimonio edilizio pugliese, che punti a integrare fonti
rinnovabili e efficienza energetica con obiettivi e obblighi chiari per
spingere la modernizzazione di un settore in forte crisi»
hanno dichiarato Edoardo
Zanchini e Francesco
Tarantini, rispettivamente vice presidente di Legambiente
nazionale e presidente di Legambiente Puglia.
Secondo l’associazione ambientalista sembra quasi
che sino ad oggi vi siano stati solo effetti negativi senza tener conto di
ambiente, lavoro e opportunità per famiglie e imprese create da un modello
energetico distribuito. Se è vero che vi sono stati errori, anche da parte
della Regione nella gestione dei processi autorizzatori, non è il momento di
mettere tetti allo sviluppo delle fonti rinnovabili ma di ripensare le
procedure. «Legambiente valuta positivamente
l'introduzione di una valutazione degli impatti cumulativi per i progetti,
perché può contribuire a risolvere i problemi dei tanti progetti rimasti fermi
negli uffici e di evitare di realizzare impianti in posti e di dimensioni
sbagliate. Ma ci aspettiamo dalla Regione che ora si cambi quella che il
Presidente Vendola ama chiamare la "narrazione" del futuro, perché le
rinnovabili sono una speranza e una opportunità concreta di cambiamento, in
Puglia come per il pianeta e un’alternativa sempre più competitiva ai
combustibili fossili nella strategia di lotta ai cambiamenti climatici»
hanno concluso i due presidenti.
Mio articolo su Barletta News
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