mercoledì 1 luglio 2015

Nuovo rapporto Ecomafia di Legambiente - La Puglia ai vertici per gli illeciti


Per parlare di Ecomafia dobbiamo parlare di numeri. Stando ai dati presentati ieri da Legambiente, nel solo 2014 i reati accertati sono stati 29.293, ossia 80 al giorno, quindi quasi 4 ogni ora. A questo micidiale cocktail bisogna aggiungere l’aumento delle infrazioni nel settore dei rifiuti (più 26%) e del cemento (più 4,3%). Quanto frutta questo sporco giro d’affari? Sfiora “appena” i 22 miliardi di euro (ben 7 miliardi in più rispetto al 2013) fatturando 4,3 miliardi per 7.985 illeciti, mentre il solo racket degli animali arriva a collezionare ben 7.846 reati.
In questo pietoso scenario si colloca la Puglia, terra di straordinaria ricchezza, storia e bellezza,  piazzandosi vergognosamente in testa alla classifica regionale degli illeciti. Non sarà un caso, forse, che più della metà (14.736) del totale delle infrazioni si è registrato nelle quattro regioni definite “a tradizionale presenza mafiosa”: Puglia, Sicilia, Campania e Calabria. In queste terre pregne di storia e tradizione si contano ben 12.732 denunce, 71 arresti e 5.127 sequestri.
Il resto dell’Italia non naviga certo nell’oro. Il Lazio si classifica come prima regione del centro Italia, la Liguria è la prima del nord mentre la Lombardia è prima in assoluto per le indagini sulla corruzione. Nonostante la tragicità di questo nuovo rapporto sull’Ecomafia, l’associazione Legambiente si dice soddisfatta perché 'dopo 21 anni di battaglie è finalmente arrivata 'la legge sugli ecoreati' che ha introdotto i delitti contro l'ambiente nel codice penale. Grazie a questa legge – si spera – le azioni degli ecocriminali non resteranno impunite. “La speranza è che questo 2015 sia uno spartiacque, l'anno in cui le ecomafie e l'ecocriminalità cominceranno ad essere contrastati con gli strumenti repressivi adeguati'' ha dichiarato Legambiente.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attraverso un messaggio, ha incitato al rispetto dell’ambiente per la ripresa del Paese: ''Ricostruire un equilibrio tra territorio e società, tra sviluppo e cultura, tra ambiente e diritto della persona è anzitutto la grande impresa civica a cui ciascuno di noi è chiamato con responsabilità. Il rispetto dell'ambiente è essenziale per la coesione sociale e per la ripresa del Paese”.

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