domenica 4 settembre 2011

Schiuse le uova di tartaruga marina Caretta caretta a Campomarino. Grazie WWF!


Posto qui di seguito il comunicato stampa inviatomi da WWF Puglia. Ogni tanto ci si sveglia con una buona notizia!


Finalmente dopo 22 giorni di presidio le uova si sono schiuse e con la loro apertura si presenta una nuova speranza per quella meravigliosa parte della provincia tarantina, baciata da una natura meravigliosa. Sulla spiaggia dei sette colori, vicino Campomarino, zona Acquadolce Cirenaica, 22 esserini hanno intrapreso il loro lungo viaggio, correndo verso la libertà. Uno spettacolo emozionante, che ripaga di tutti gli sforzi fatti insieme ai cittadini che hanno preso a cuore le uova come se fossero i loro figli.

Proprio in quel luogo nascerà il Parco delle Dune e si spera, dopo il ritrovamento del nido, anche un Area Marina Protetta che segnerà una svolta nello sviluppo ambientalista del terrirorio. Con la fuga verso il mare delle piccole Caretta caretta finisce il periodo di cova, ma inizia un nuovo progetto di tutela che deve permettere a questi animali di proseguire ad esistere e tornare a depositare le uova nello stesso posto, come succede da milioni di anni. Questa spiaggia sarà ancora testimone di nuove nascite, testimone di momenti nascosti, intimi che la natura regala anche quando noi non siamo presenti.
Durante questi giorni di attesa la cittadinanza presente ha accolto con grande felicità la presenza delle uova, alternandosi con turni di guardia 24 ore al giorno per la loro tutela, è stata una gara bellissima di solidarietà, a cui tutti hanno voluto partecipare. Anche tanti cittadini forestieri hanno contribuito a preservare la nostra terra e le sue meraviglie, gente che frequenta la costa jonica da anni e che per la prima volta ha si è sentita protagonista della vita del nostro territorio territorio.
Anche per gli autoctoni, come Antonietta (detta la zia tartaruga), è sembrato un avvenimento particolare, ed hanno dimostrato civiltà e interesse. Centinaia di persone al giorno hanno chiesto informazioni, hanno voluto sapere tutto sulla vita delle tartarughe, hanno portato i bambini e vigilato che nessuno manomettesse il nido. La popolazione si è dimostrata matura, le Istituzioni si sono interessate, la Capitaneria di Porto di Campomarino nella persona del suo Comandante, Mar. Giusti, ha seguito tutto da molto vicino, il Comune di Maruggio ha voluto essere presente con l'Assessore Longo, tutti hanno partecipato alla sorveglianza. La dott.ssa Nunzia Micò del WWF Policoro, accompagnata dal sig. Tonino Colucci, ha seguito l'andamento del nido. Da Taranto ogni giorno un gruppo di amici, Serena, Ida, Giovanni, Francesca, Francesco, Emilio, Roberto, hanno fatto centinaia di chilometri per parlare con la gente di quello che stava per accadere.
Secondo il presidente regionale del WWF Puglia, Antonio de Feo “L’eccezionale evento insegna che il volontari del WWF sono una risorsa preziosa per tutti noi. Desidero ringraziarli unitamente a tutti i simpatizzanti e gli amanti della natura che hanno contribuito in maniera disinteressata alla nascita dei piccoli di tartaruga”.
Questa straordinaria partecipazione di cittadini deve insegnarci che la natura è un volano di emozioni – ha affermato Fabio Millarte, Presidente del WWF Taranto. La gente vuole emozionarsi con le bellezze della natura e noi a Campomarino abbiamo offerto loro la possibilità di vivere un’esperienza unica, perché la nascita dei piccoli tartarughini è stata un susseguirsi di momenti gioiosi. Il WWF Taranto crede fortemente in un cambio di rotta nello sviluppo di questa città e della sua provincia, crede nella riconversione ecologica, nel turismo, ma per questo – continua l’ambientalista - bisogna impedire che i poteri forti continuino a dettare legge, imponendo le mostruosità peggiori a Taranto, come il depuratore a Specchiarica, che insisterebbe proprio nella zona in cui le tartarughe Caretta Caretta depongono le uova, o peggio l'insediamento industriale tarantino, che deturpa impunemente le parti migliori del nostro mare, sversando in mare veleni e assorbendo acqua per il raffreddamento degli impianti, mettendo seriamente in pericolo lo sforzo di chi ama veramente questa città e che vorrebbe uno sviluppo armonico e sostenibile per il bene dei suoi abitanti e della natura. Vorrei ricordare – conclude Millarte - l'autorizzazione alle trivellazioni, che all'articolo 3, parlando impunemente del nostro mare, autorizza le ricerche di idrocarburi, dopo le 5 miglia, ed i nostri amici delfini? e tutti i cetacei che vivono nei nostri mari? e le amiche tartarughe, siamo sicuri che non siano portatori di benefici e di meraviglie , anche più del petrolio?”.

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