La carta riciclata fa bene all'ambiente, riduce il drammatico
problema dei rifiuti e, se viene utilizzata per fare un libro, non è
diversa dalla carta prodotta con fibre vergini. L’Italia è tra i
principali produttori di carta riciclata al mondo ma vanifichiamo tale
vantaggio con le emissioni di CO2 causate dall'esportazione, soprattutto
in Cina, di un prodotto che in Italia non ha abbastanza mercato.
Una tonnellata di carta riciclata consente di risparmiare,
rispetto alla carta vergine, il taglio di 24 alberi, il consumo di 4.100
kWh di energia e di 26 metri cubi di acqua, e le emissioni di 27 chili
di CO2. Se consideriamo un prodotto totalmente riciclato,
abbiamo risparmiato il 44% dell'energia totale consumata, il 38% delle
emissioni nette di CO2, il 50% di acqua, il 49% di rifiuti solidi e il
100% di utilizzo di legno.
Dal lancio della classifica "Salvaforeste" tutti i grandi gruppi
editoriali italiani si sono impegnati ad adottare politiche della carta a
Deforestazione Zero, la maggior parte continua a non introdurre o
aumentare l'uso della carta riciclata, sostenendo che è sgradita al
pubblico.Durante quest'ultimo Salone del Libro di Torino è stato presentato il progetto "Editori Amici delle Foreste", che promuove nel mercato editoriale italiano la scelta di carta "Amica delle Foreste",
prodotta con almeno il 50% di fibre riciclate post-consumo e composta,
per la restante parte, di fibre certificate FSC o fibre non legnose.
Durante un sondaggio l 91,5% dei partecipanti non lamenta problemi di leggibilità sulla carta riciclata rispetto a quella prodotta con fibra vergine.
E l'84,8% di loro sarebbe disposto a pagare di più per acquistare libri
stampati su carta riciclata. Addirittura, il 36,8% del campione valuta
positivamente la carta riciclata pur non essendo consapevole del legame
esistente tra la produzione di carta e la deforestazione in Indonesia.
Nessun commento:
Posta un commento